L’età media dei componenti dei consigli di amministrazione del campione delle società analizate nell’Annuario R&S Mediobanca è di 58 anni, invariata sul 2014, ma è aumentata la quota di componenti donne dal 26 al 30%.
Nei board delle società pubbliche, però, è maggiore la presenza femminile (35%) e l’età media è più bassa (55 anni). A livello di società Acea ha il consiglio di amministrazione più giovane (49 anni) seguita da Aurelia del gruppo Gavio (50 anni tondi), Exor (50,6), Terna (50,9), Snam (51,9) e Moncler (52,4); Ferragamo presenta invece il board più longevo (66,5) e precede Edizione dei Benetton (64,9), Cir (63,4), Prada (63,4) e Mondadori (63). Edison è invece il consiglio di amministrazione più rosa (56%) e l’unico con una percentuale di donne superiore a quella degli uomini, seguito da Mps, Caltagirone e Aurelia (50%).
Restano prerogativa maschile le posizioni apicali: solo il 12% la quota femminile. L’età media dei top manager del campione è comunque superiore a 60 anni. Il manager più giovane e unico non ancora 40enne è Michele Colaninno (consigliere delegato e direttore generale della holding di famiglia Immsi) che ha 39 anni, seguito dal 40enne John Elkann anch’egli a capo della finanziaria di famiglia Exor come presidente e amministratore delegato; il più giovane ceo che non appartiene alla famiglia della società che dirige è invece Marco Alverà, amministratore delegato di Snam anch’egli fresco 40enne; di tre anni più anziano è invece Massimo Vian ceo di Luxottica mentre il numero uno operativo di Iren, Massimiliano Bianco, ha 44 anni. Sei gli ultra 80enni nei board del campione analizzato da R&S: Leonardo Del Vecchio, numero uno anche operativo di Luxottica con i suoi 81 anni; Giuseppe Vita (Unicredit), Carlo De Benedetti (Espresso) e Carlo Carlevaris (Cementir ) anch’essi 81enni, Giampiero Pesenti (Italmobiliare) 85 anni e Wanda Ferragamo , presidente onoraria diFerragamo, 94 anni.
Per quanto riguarda le retribuzioni a un lavoratore «medio» dell’industria privata occorrono 31 anni per guadagnare come il suo ceo (facendo una media dei compensi pari a 5,58 milioni di euro) ma se questo cumula altre cariche (direttore generale, presidente, o vicepresidente) si può arrivare a 43 anni. Nelle imprese pubbliche invece occorrono otto anni a un dipendente per guadagnare come il proprio capo azienda.