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Ai nastri di partenza Mercury, nuovo fondo immobiliare riservato multi-comparto gestito da Savills Investment Management sgr e sottoscritto dal gruppo Cattolica Assicurazioni , oltre che da Conad Adriatico, Conad Centronord e Conad del Tirreno. Con un portafoglio immobiliare iniziale del valore di oltre 300 milioni di euro (costituito da immobili delle varie Conad), Mercury si profila per dimensioni come uno dei maggiori fondi di investimento italiani interamente dedicati al settore del commercio e rivolti a investitori istituzionali di lungo periodo.
Per mettere a punto il patrimonio iniziale del fondo i soci Conad, in collaborazione con Conad Nazionale, hanno selezionato gli immobili strumentali di maggior pregio e rilevanza strategica. Da un punto di vista operativo, gli immobili del fondo, grazie alla sottoscrizione di contratti di locazione di lunga durata, rimarranno comunque nella disponibilità di ciascuna delle cooperative Conad partecipanti all’operazione.
Obiettivo dell’operazione è consentire alle imprese del sistema Conad di liberare risorse da dedicare allo sviluppo delle proprie attività sul mercato nazionale, accelerando il percorso di crescita cha ha caratterizzato la strategia di Conad negli ultimi anni.
Per Cattolica Assicurazioni invece, guidata da Giovan Battista Mazzuccheli, il fondo Mercury rappresenta un’opportunità di investimento nel real estate in quanto assicura flussi di dividendi stabili. Sotto questo profilo l’investimento risulta particolarmente interessante sia per il ramo vita che, in un contesto di bassi tassi di interesse, necessita di strategie d’investimento differenti dalle ordinarie obbligazioni, sia per il ramo danni. Con una partecipazione pari al 51% delle quote di ciascuno dei tre comparti di Mercury, il gruppo Cattolica Assicurazioni si configura come il maggior investitore del fondo appena costituito. Le Cooperative Conad parteciperanno con una quota pari al 49% del proprio comparto. Sugli immobili del fondo sono stati erogati, a livello preliminare, finanziamenti per 170 milioni di euro, suddivisi in maniera paritetica tra Banca Imi (Gruppo Intesa ) e Unicredit , i due principali gruppi bancari italiani. (riproduzione riservata)
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