di Manuel Follis
Effetto PartnerRe per Exor , la holding di investimenti della famiglia Agnelli presieduta da John Elkann, che nel primo semestre ha visto passare l’utile netto da 219,3 a 430,3 milioni di euro. La variazione positiva di 211 milioni, spiega una nota della società, deriva principalmente dall’incremento della quota nel risultato delle partecipate (267,4 milioni) di cui 151,7 relativi al primo consolidamento di PartnerRe, la società di riassicurazione, la cui acquisizione è stata perfezionata a marzo. Al risultato hanno contribuito anche i maggiori dividendi incassati (16,6 milioni di euro, di cui 16,1 distribuiti da PartnerRe prima dell’acquisizione del controllo) ma anche Fca , che ha apportato 227 milioni nel primo semestre, 100 milioni più dell’anno scorso. Quanto al Net Asset Value (Nav) di Exor , al 30 giugno ammontava a 11,501 miliardi di dollari ed evidenziava un decremento del 13,9% rispetto al 31 dicembre 2015. Tra le partecipate che invece nel semestre hanno registrato una perdita si segnalano Cnh Industrial (su sui però pesa l’accantonamento di circa 502 milioni di dollari a seguito di un’indagine Ue) con il valore della quota Exor passato da 50,7 a 22,6 milioni di dollari ma anche la Juventus , che nel primo semestre ha registrato una perdita di 26,7 milioni di euro a fronte di un profitto di 10,2 milioni nel 2015, e il cui valore sui conti Exor è passato a negativo per 17 milioni di euro (era positivo per 6 lo scorso anno).
Al 30 giugno 2016 il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della controllante ammonta a 10,08 miliardi di euro ed evidenzia una variazione in diminuzione di 52 milioni rispetto al dato di fine 2015, pari a 10,13 miliardi. Il saldo della posizione finanziaria netta consolidata del sistema delle holding è negativo per 3,6 miliardi di euro rispetto al saldo positivo di 1,3 miliardi di fine 2015, principalmente a causa dell’esborso sostenuto per l’acquisizione di PartnerRe (5,4 miliardi). Il 3 settembre si celebrerà invece al Lingotto di Torino l’ultima assemblea italiana della finanziaria, chiamata ad approvare il progetto di fusione transfrontaliera inversa per incorporazione di Exor in Exor Holding N.V., società olandese interamente controllata da Exor , che all’esito della fusione sarà la nuova capogruppo. Per il 2016, Exor prevede un risultato positivo: a livello consolidato l’esercizio in corso dovrebbe evidenziare risultati economici soddisfacenti che, peraltro, dipenderanno in larga misura dall’andamento delle principali società partecipate. (riproduzione riservata)
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