di Anna Messia
Il gruppo Unipol , oltre ad aver dato ieri la disponibilità di 100 milioni per Atlante 2 (si veda altro articolo in pagina), si è anche detto pronto a investire in un progetto di aggregazione che possa mettere insieme Unipol Banca con altri istituti bancari. «La strada è chiaramente quella di entrare a far parte di un gruppo più grande», ha detto ieri l’amministratore delegato di Unipol Carlo Cimbri presentando il bilancio semestrale del gruppo assicurativo. «Se ci saranno progetti che ci convincono, non escludiamo di investirci e di apportare la banca, ma non sono previsti aumenti di capitale. Noi li consideriamo investimenti in progetti industriali complessivi in cui possiamo avere ritorni importanti».
Cimbri ha sottolineato che il processo di aggregazione delle banche italiane è solo alle battute iniziali e Unipol «non sta con le mani in mano ad aspettare proposte» ma sta studiando tante operazioni. Intanto è stato chiarito che per Unipol Banca non sono previsti nuovi accantonamenti straordinari, «anche perché per quanto riguarda il nostro portafoglio di crediti deteriorati osserviamo ormai da sei trimestri una sostanziale stabilità» e ora «abbiamo accantonamenti che riteniamo congrui».
Quanto ai numeri del bilancio semestrale, Unipol Gruppo ha comunicato un utile netto consolidato di 276 milioni, in calo rispetto ai 446 milioni dello stesso periodo dello scorso anno che aveva però beneficiato in modo straordinario del risultato della gestione finanziaria, mentre la raccolta diretta si è attestata a 8,4 miliardi. A frenare è stato in particolare il ramo Vita, sceso del 4,8% a 4,4 miliardi, mentre il Danni ha raccolto 4 miliardi (-1,7%). Tale rallentamento risente anche delle nuove politiche del gruppo, che prevedono di frenare la produzione di ramo I che, con i tassi d’interesse rasoterra, «è diventato un prodotto più rischioso», ha detto Cimbri.
Per quanto riguarda UnipolSai , l’utile netto consolidato è stato di 280 milioni contro i 455 milioni di giugno 2015. La raccolta diretta assicurativa che si è attestata a 6,7 miliardi. Questi dati sono risultati superiori alle previsioni degli analisti, che ieri hanno promosso la compagnia. Per Banca Akros e Mediobancai i conti sono stati migliori delle attese, mentre Banca Imi ha parlato di un bilancio solido, con un utile lordo e prima delle minorities superiore del 20% rispetto alle stime.
Riguardo le previsioni, Cimbri ha detto di aspettarsi ancora pressioni competitive sui premi Rc Auto (Unipol rappresenta un terzo del mercato) e ha commentato favorevolmente l’emendamento al ddl Concorrenza approvato al Senato che prevede l’obbligo di installazione della scatola nera, settore in cui il gruppo è leader con il 30% delle auto assicurate già dotate di black box. (riproduzione riservata)
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