Esplodono le sofferenze nelle banche, negli ultimi 12 mesi, da giugno 2014 a giugno 2015, sono cresciute del 18% arrivando a superare i 195 miliardi di euro, in aumento di oltre 30 miliardi.
Lo ha affermato in una nota Unimpresa che ha condotto uno studio, basato sui dati della Banca d’Italia, sulle sofferenze bancarie spiegando che la fetta maggiore di prestiti che non vengono rimborsati regolarmente agli istituti di credito è quella delle imprese (140 miliardi), le rate non pagate dalle famiglie valgono più di 35 miliardi, mentre quelle delle imprese familiari oltre 15 miliardi.
Superano il tetto dei 4 miliardi, poi, le sofferenze della pubblica amministrazione, delle assicurazioni e di altre istituzioni finanziarie. Complessivamente le sofferenze adesso corrispondono al 13% dei prestiti bancari, in aumento rispetto all’11% di un anno fa. Alla fine del 2010 le sofferenze ammontavano a 77,8 miliardi. In quattro anni e mezzo, quindi, sono piu’ che raddoppiate. Nello stesso periodo le banche hanno tagliato i finanziamenti a imprese e famiglie per sette miliardi (-0,5%), ma i prestiti di medio periodo per le aziende sono andati in controtendenza e sono saliti di 15 miliardi (+12%) così come e’ cresciuto il credito al consumo, aumentato di quasi 12 miliardi (+20,%).
Secondo l’analisi dell’associazione, anche il credito continua a vivere una situazione difficile con i rubinetti che faticano ancora a riaprirsi. Da giugno 2014 a giugno 2015, il totale dei finanziamenti al settore privato e’ diminuito di 7,1 miliardi di euro passando da 1.426,1 miliardi a 1.419,1 miliardi.
Mentre il quadro per le famiglie migliora grazie all’aumento del credito al consumo e alla frenata della caduta dei mutui con le erogazioni degli istituti di credito che sono complessivamente cresciute di 9,9 miliardi (+1,66%) passando da 598,6 a 608,6 miliardi.