Il contesto prolungato di bassi tassi d’interesse, pur in presenza di risultati complessivamente positivi dei mercati finanziari, ha stimolato, non solo in Italia, la ricerca di soluzioni di investimento aggiuntive alle tradizionali forme di risparmio garantito, sia dal lato della domanda sia da quello dell’offerta.
In alternativa ai margini di sicurezza offerti dagli investimenti dei titoli a reddito fisso, dai depositi remunerati o dai prodotti assicurativi a rendimento minimo garantito, è aumentata l’attenzione verso strumenti con un profilo di rischio-rendimento più elevato al fine di perseguire risultati finanziari positivi. In Francia, ad esempio, nel settore assicurativo è stata recentemente introdotta una nuova tipologia di fondi collegati a contratti di assicurazione, denominati «euro-croissance», basati su una componente significativa dell’asset allocation dedicata al reddito fisso e alla restituzione del capitale investito a una certa data prestabilita, e su una quota rimanente più dinamica finalizzata al perseguimento di risultati positivi nel medio-lungo periodo.
In definitiva, tale nuova generazione di fondi costituisce una soluzione intermedia o “ibrida” tra le gestioni tradizionali e i fondi di tipo unit-linked. In Italia una strategia similare è stata attuata tramite i prodotti “multiramo”, contratti di assicurazione sulla vita unitari ma risultanti dalla combinazione di una tradizionale gestione separata (ramo I) e di un fondo d’investimento di tipo unit-linked (ramo III). Già introdotti nel mercato qualche anno fa, di recente tali prodotti sono entrati a far parte dell’offerta di un numero più esteso di operatori. Al fine di avere informazioni più dettagliate sulla diffusione dei prodotti “multiramo” alla fine dell’esercizio 2014, l’ANIA ha condotto un’apposita indagine presso le imprese associate. I prodotti “multiramo” sono rivolti essenzialmente alla clientela “retail” o “persone”, attraverso polizze individuali. Le nuove polizze “multiramo” sottoscritte nel 2014 sono state quasi trecentocinquantamila, per un volume premi che ha sfiorato i 12 miliardi (poco più del 13% degli oltre 90 miliardi relativi alla nuova produzione vita totale).
Tenendo conto anche delle annualità successive riconducibili a questa stessa tipologia di polizze che prevedono la riscossione di premi periodici, i premi complessivi contabilizzati nel 2014 sono stati pari a 12,6 miliardi, l’11,4% del totale dei premi vita, il 12,1% se si prendessero in considerazione i soli premi contabilizzati di ramo I e III. In relazione ai premi complessivi si evidenzia come, pur confermandosi la componente di ramo I preponderante anche per le polizze “multiramo”, la componente di ramo III delle stesse polizze, pari a oltre il 40%, sia stata più elevata rispetto a quella registrata relativamente ai premi complessivi dei rami I e III, dove la stessa componente copre poco più del 20%.
L’ammontare complessivo delle uscite è stato pari a 2,9 miliardi, di cui l’86% generato dai riscatti e dagli altri rimborsi. Il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) è stato quindi positivo e pari a 9,7 miliardi, il 21,0% del flusso netto totale del settore vita nell’anno, pari a 45,8 miliardi.
In particolare, la componente investita in ramo I ha registrato un risultato positivo pari a 5,5 miliardi, mentre quella investita in fondi d’investimento (ramo III) pari a 4,2 miliardi. Si sottolinea come il saldo relativo alla componente di ramo III delle polizze “multiramo” risulta superiore all’analogo saldo rilevato nel 2014 per l’intero ramo III. Alla fine del 2014 le riserve tecniche vita a copertura delle prestazioni relative a contratti “multiramo” sono state pari a 29,2 miliardi, il 5,6% delle riserve vita complessive del mercato italiano, pari a quasi 520 miliardi. Circa il 70% delle riserve di polizze “multiramo”, per un importo pari a 20,5 miliardi, fa riferimento alla componente di ramo I delle stesse polizze, mentre i restanti 8,7 miliardi sono attinenti alla quota di ramo III.
Fonte: ANIA Trends