Dematerializzati gli attestati di rischio. L’attestato di rischio è conservato in una banca dati controllata dall’Ivass. Non è più quindi più necessario presentare il documento cartaceo alla compagnia di assicurazione con cui si vuole assicurare il proprio mezzo. È proprio quest’ultima, infatti, a recuperare telematicamente le informazioni necessarie dalla banca dati.

La stampa cartacea dell’attestato di rischio, quindi, ha solo una valenza informativa e non la si può utilizzare per stipulare un nuovo contratto. A partire dagli attestati con scadenza 2015 la banca dati contiene il nuovo modello di attestazione sullo stato del rischio, recante, tra l’altro, la specifica suddivisione dei sinistri per tipologia di danno.

Tutto questo lo prevede il provvedimento Ivass del 19 giugno n. 35 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 giugno 2015 n. 149) attuativo dell’articolo 5 del provvedimento Ivass del 19 maggio 2015 n. 9.

La banca dati attestati di rischio contiene le informazioni storiche relative all’attestazione sullo stato del rischio dei veicoli assicurati e immatricolati in Italia, identificati tramite il numero di targa o tramite il telaio per i veicoli sprovvisti di targa.

La banca dati attestati di rischio è accessibile da parte di tutte le imprese che esercitano l’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore in Italia oltre che dall’Ivass.

La banca dati, in quanto già esistente è detenuta e gestita dall’Ania sulla base di specifica convenzione, secondo le modalità e i tempi definiti dall’Ivass, con specifiche disposizioni. All’atto dell’emissione degli attestati di rischio, per ogni movimento emesso, le imprese trasmettono alla banca dati attestati di rischio, tramite flussi informatici, i dati previsti dalla normativa vigente. In caso di contratti in coassicurazione, la movimentazione deve essere comunicata esclusivamente dall’impresa delegataria. Le informazioni trasmesse per ogni attestato sono organizzate su tre tipi record diversi collegati tra di loro con alcuni campi chiave che identificheranno il veicolo, la scadenza contratto e il contraente dell’assicurazione.

La chiave permette di identificare in modo univoco un attestato, consentendo quindi di non caricare doppie posizioni, se non previo annullamento dell’attestato emesso in precedenza.

Informazioni attestato di rischio – Le informazioni relative a un singolo attestato che vengono inviate, tramite flusso informatico, dall’impresa che lo ha emesso, sono strutturate sui seguenti tre diversi tipi record: «dati generali» (record presente una sola volta per ogni attestato emesso, comprende le informazioni generali del contratto, il tipo di comunicazione e i dati del contraente e dell’avente diritto), «pagellino sinistrosità pregressa» (è composto da due sezioni distinte per «tipologia di sinistro»: una relativa ai sinistri pagati con responsabilità principale e un’altra relativa ai sinistri pagati con responsabilità paritaria) e «dettaglio sinistri paritari» (un record con le informazioni di dettaglio dei sinistri indicati nella tipologia «sinistri pagati con responsabilità paritaria»).

 

Contenuti banca dati – La banca dati attestati di rischio contiene informazioni storiche relative all’attestazione dello stato del rischio dei veicoli assicurati e immatricolati in Italia, identificati tramite il numero di targa, o tramite il telaio per i veicoli sprovvisti di targa. L’archivio memorizza la «storia assicurativa» di ciascun veicolo (sinistrosità pregressa, classe di merito di conversione universale – Cu – maturata in caso di formula tariffaria bonus/malus o altre assimilate ecc.).

La banca dati attestati di rischio è accessibile alle imprese che esercitano in Italia l’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli, indicate di seguito come «imprese Rc auto», oltre che dall’Ivass quale autorità di vigilanza del settore. All’atto dell’emissione degli attestati di rischio, per ogni movimento emesso, le imprese trasmetteranno alla banca dati attestati di rischio, tramite flussi informatici, i dati previsti dalla normativa vigente. In caso di contratti in coassicurazione, la movimentazione deve essere comunicata esclusivamente dall’impresa delegataria.

Le informazioni trasmesse per ogni attestato sono organizzate su tre tipi record diversi collegati tra di loro con alcuni campi chiave che identificano il veicolo, la scadenza contratto e il contraente dell’assicurazione. La chiave permette di identificare in modo univoco un attestato, consentendo quindi di non caricare doppie posizioni, se non previo annullamento dell’attestato emesso in precedenza.

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