di Valeria Patanè Class Cnbc  

«Generali ha centrato in anticipo gli obiettivi di solvibilità e ora per la compagnia si apre una fase nuova, in cui si potrà lavorare con capitale sufficiente e adeguato ad una società di queste dimensioni». Mario Greco, group ceo delle Assicurazioni Generali, dopo aver puntellato (e ripulito) il gruppo dal punto di visto patrimoniale e della solidità finanziaria in generale, è pronto a guidarlo in questa nuova svolta. «Sì, ora possiamo investire nel business, remunerare gli azionisti e guardare a opportunità di sviluppo sui nostri mercati di riferimento», dice infatti in questa intervista rilasciata ieri in concomitanza con l’annuncio al mercato dei risultati del primo semestre del Leone (si veda altro articolo in pagina).

 

Domanda. 
Lei ha dichiarato di puntare un aumento della quota di mercato. Dove andrà a trovare nuovi spazi?

Risposta. Sicuramente guardiamo all’Europa, dove siamo leader nel Vita e molto grandi nel Danni. Il Vecchio Continente deve affrontare tante difficoltà, ma rimane un gigante nell’economia mondiale. Siamo contenti di vedere che anche in questo mercato in crisi stiamo crescendo e recuperando quote di mercato e profittabilità. Cresciamo molto in Asia, e abbiamo cominciato anche a ristrutturare e a trovare sentieri di crescita in America Latina. Un altro mercato molto importante è l’Europa dell’Est, in cui stiamo continuando a crescere con una redditività molto interessante.

 

D. Quali sono i punti principali del piano di sviluppo del capitale? E quando gli azionisti Generali ne vedranno i benefici in termini di dividendo?

R. Gli azionisti, credo, cominceranno a vedere benefici a partire dal prossimo esercizio, dalla cedola del 2015. Però il dividendo che abbiamo distribuito già a inizio 2014 è stato significativamente superiore rispetto a quello precedente. Da qui in avanti non siamo più in una situazione in cui abbiamo bisogno di aumentare il capitale, quindi potremo remunerare gli azionisti nella maniera più opportuna.

 

D. Le case d’affari vedono ancora un alto potenziale di ristrutturazione in Generali. Dov’è questo spazio?

R. È vero, c’è ancora moltissimo potenziale e tanto da fare. Anche i risultati dimostrano che stiamo andando nella giusta direzione, come segnala la crescita di quasi il 10% del risultato operativo. Stiamo riducendo i costi e ciò ha un impatto molto positivo sui risultati.

 

D. Dal suo arrivo, due anni fa, il titolo Generali ha guadagnato il 50%, ma da inizio dell’anno la performance è negativa per quasi il 10%. Il titolo non vede i 20 euro da ottobre 2008. I piccoli risparmiatori rivedranno presto questo livello?

R. Difficile dirlo. Stiamo migliorando la redditività e contiamo di migliorare i ritorni per gli azionisti. Il valore del titolo è un risultato delle cose che facciamo.

 

D. Quali sono le prospettive del mercato italiano? Riuscirete a tenere il ritmo di questi sei mesi nel Danni e nel Vita?

R. Credo di sì. Sono molto contento di come sta andando la ristrutturazione in Italia. In questi sei mesi i risultati del Paese sono eccellenti. A livello di sistema, sebbene piano, l’Italia si sta muovendo nella giusta direzione e ci sono timidi segnali di ripresa, anche se da qui in avanti ci aspettiamo molto di più.

 

D. La preoccupa lo scenario deflazionistico in Europa?

R. Senz’altro. Stiamo imparando a creare ricchezza in uno scenario che rimarrà probabilmente debole per molti anni.

 

D. Che cosa ne pensa della possibilità per le assicurazioni di fare credito alle imprese sostituendosi in parte alle banche?

R. Le assicurazioni non possono fare le banche; è un altro mestiere. Insomma, non faremo concorrenza alle banche. Come tutte le compagnie assicurative abbiamo asset da investire per conto dei clienti e solo in questo senso il mercato dei prestiti alle imprese può essere visto come un’opportunità.

 

D. Dalla poltrona di comando del maggior gruppo finanziario italiano come giudica la situazione politica del Paese e in particolare il programma di riforme del governo Renzi?

R. È molto complicato fare riforme in Italia, lo si vede da tanti anni. L’Italia però è ancora una delle più grandi economie del mondo e ogni tanto ce lo dimentichiamo; siamo tra i Paesi più ricchi al mondo, abbiamo grandissime conoscenze e capacità. Il governo sta dando una grande spinta al programma di riforme. C’è bisogno di avere coscienza che l’Europa e il mondo hanno bisogno che l’Italia dia un contributo all’uscita da questa crisi.

 

D. È preoccupato delle sanzioni economiche imposte alla Russia, che potrebbero avere un effetto negativo anche sull’economia italiana?

R. No, non sono preoccupato di questo. Sono preoccupato del fatto che queste crisi, dall’Ucraina alla Palestina, portano dolore e sofferenze alle popolazioni molto vicine a noi.

 

D. Per quanto riguarda la riorganizzazione di Generali Italia, è in linea con i tempi e verrà completata entro il 2015?

R. Sì, la riorganizzazione di Generali Italia sta andando molto bene. È un’operazione molto complessa e probabilmente è il più difficile programma di riorganizzazione che è stato tentato nell’industria assicurativa, almeno in Europa. Lo stiamo portando avanti con enorme attenzione. Per ora i risultati sono molto buoni e confido che continueranno a rimanere così positivi. I dati dell’Italia sono molto incoraggianti e in forte crescita. Vogliamo chiudere questa riorganizzazione più rapidamente possibile per poter anche in Italia aprire una fase nuova in cui guardare allo sviluppo e non all’integrazione o alla semplificazione delle strutture. Ma, va detto, finora è stato fatto un lavoro eccezionale. (riproduzione riservata)