I timori di attacco alla Siria, sommati alle preoccupazioni sul tapering della Fed, ha indotto diversi grandi gruppi a chiudere in fretta le emissioni in cantiere per evitare una fase di intensa volatilità che renderebbe quasi impossibili nuove operazioni. Si è quindi prodotto ieri un inusuale affollamento sul mercato dei bond, che ha visto come protagonisti Bmw, Orange (la ex France Telecom) e la Honda, quest’ultima tramite American Honda Finance. Il gruppo automobilistico bavarese ha collocato 500 milioni in titoli triennali a tasso variabile, che offrono un premio di 22 punti base sull’Euribor a tre mesi, insieme a 750 milioni in titoli a sette anni a tasso fisso, che offrono un rendimento di 35 punti superiore al swap di pari scadenza. Dal canto suo Orange ha piazzato 1,5 miliardi in due tranche da 850 milioni a cinque anni (che offre uno spread di 60 punti base) e di 650 milioni a 11 anni (spread di 100 pb sul swap). Honda è tornata a emettere in euro dopo quattro anni, collocando 750 milioni in titoli a sei anni, con spread di 35 pb sul swap. (riproduzione riservata)
Valanga di corporate. Prima che sia tardi
di Giuliano Castagneto