di Franco Polacco

La Popolare di Vicenza ha scelto la via della prudenza per continuare a erogare credito alla clientela in situazione di piena tranquillità. L’istituto guidato da Gianni Zonin ha infatti chiuso il primo semestre con un utile netto di 1,6 milioni, dopo i rilevanti accantonamenti prudenziali su crediti effettuati per rafforzare il patrimonio e salvaguardare il valore delle azioni. «In un contesto macroeconomico e finanziario difficile e incerto», ha spiegato il presidente Gianni Zonin, «abbiamo prudenzialmente scelto di destinare la quasi totalità dei profitti del semestre, in significativa crescita rispetto al primo semestre del 2012, per rafforzare la solidità patrimoniale della banca». Tornando ai risultati del semestre, il margine di interesse è stabile a 254,7 milioni, dai 251 dello scorso anno, mentre il risultato della gestione operativa è cresciuto del 9,6%. Le rettifiche di valore nette per deterioramento, per effetto delle rigorose politiche adottate, si sono attestate a 193 milioni (di cui 187,4 milioni su crediti) e sono in forte crescita rispetto ai 111,5 milioni del 30 giugno 2012 (+73,1% complessive, +97,3% quelle riferibili ai soli crediti verso clientela). «L’andamento positivo e la crescita operativa del gruppo», ha continuato Zonin, «sono confermati da tutti i principali indicatori gestionali: crescono la solidità patrimoniale, i clienti, i soci e migliorano il profilo di liquidità e i risultati gestionali del gruppo. Continua il sostegno alle imprese e alle famiglie dei territori di operatività, con un trend degli impieghi ancora positivo e ampiamente superiore al sistema, sempre coerenti con la nostra funzione di banca popolare». (riproduzione riservata)