Il consiglio di amministrazione delle Generali potrebbe aver messo la parola fine, almeno sotto il profilo legale, alla querelle sulle operazioni con le parti correlate concluse dalla passata gestione del Leone e sulle quali la Consob aveva chiesto nei mesi scorsi di procedere con ulteriori approfondimenti. Secondo quanto riportato nella relazione semestrale della compagnia triestina, l’analisi avviata alla fine del 2012 e condotta «su alcuni investimenti alternativi e in private equity» si è conclusa nel mese di luglio evidenziando «la sussistenza di talune irregolarità sul piano della governance interna, oltre a effetti economici negativi» già rilevati nel bilancio 2012. «Il consiglio di amministrazione», si legge nella relazione semestrale delle Generali, «non ha ritenuto allo stato sussistenti le condizioni per avviare eventuali iniziative sul piano legale». Il board del Leone non proporrà dunque alcuna azione di responsabilità nei confronti di chi ha guidato l’azienda negli anni scorsi, né alcuna azione legale nei confronti di quei soggetti che avrebbero beneficiato degli investimenti effettuati dal Leone. Nel documento di bilancio della compagnia viene inoltre sottolineato che l’analisi è stata estesa anche «ad alcuni investimenti indiretti aventi per oggetto organismi di investimento collettivo del risparmio» anche con riferimento alla normativa sulle parti correlate ma «in questo ambito non sono state riscontrate particolari irregolarità sul piano della governance interna né criticità ai fini del bilancio 2013 e di questa semestrale». Nei mesi scorsi l’ad del Leone, Mario Greco, aveva sottolineato di volersi occupare del futuro della compagnia, invece che «fare lo storico». (riproduzione riservata)
Parti correlate, operazioni irregolari ma no azioni legali
di Andrea Di Biase