di Anna Messia

I l consiglio di amministrazione si è tenuto ieri pomeriggio ma i dati del bilancio semestrale di Banca Carige saranno diffusi solo oggi. Intanto nel gruppo c’è da registrare la chiusura delle operazioni di rafforzamento indirizzate verso le compagnie di assicurazione, in particolare per la società Danni, Carige Assicurazioni.

Proprio le perdite derivanti da queste attività (-170 milioni nel 2012 per la sola società Danni) avevano provocato al gruppo un rosso di 63 milioni, tanto che, dietro indicazioni di Consob e Banca d’Italia, l’istituto diretto da Ennio La Monica era stato costretto lo scorso aprile a sottoporre all’assemblea un aumento di capitale di 800 milioni. L’obiettivo, come più volte indicato dal management dell’istituto genovese, è ridurre al minimo l’iniezione di capitale grazie alle operazioni di cessione di alcuni asset. Ma intanto c’è stato bisogno di puntellare la compagnia di assicurazioni con una doppia mossa. Non solo è stato ricostituito il capitale di Carige Assicurazione con 123 milioni per ripianare le perdite ma è stato anche deliberato un aumento di capitale sociale per 48,5 milioni, scindibile in più tranche, da destinare al rimborso dei prestiti subordinati.
 

De resto era stato lo stesso presidente della banca, Giovanni Berneschi, lo scorso marzo a far sapere al mercato che la compagnia Danni avrebbe potuto aver bisogno di una ricapitalizzazione fino a 216 milioni. Gli occhi restano però puntati sulle cessioni, su cui oggi ci potrebbero essere aggiornamenti. E mentre la trattativa per la dismissione della società di gestione appare a buon punto, con l’esclusiva concessa fino al 9 agosto prossimo ad Arca sgr, qualche rallentamento si registra proprio sul fronte della polizze. A metà maggio era stato La Monica a tentare di indicare i tempi, che avrebbero previsto l’apertura della data room a metà giugno, con la presentazione delle offerte non vincolanti entro luglio. Ma, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, tutto è slittato almeno di qualche mese. La data room si aprirà solo in agosto e a questo punto le offerte non vincolanti non arriveranno prima di settembre. Una partita complicata, quella della cessione delle compagnie Vita, nonostante lo stuolo di consulenti messi in campo: oltre a Mediobanca e Banca Leonardo, ci sono anche AtKearney, Ernest&Young, Tower Watson e lo studio Legance. Ma questo non è certo il momento migliore per vendere asset assicurativi, considerando per di più che Carige punta a incassare il valore di carico delle società ovvero almeno 400 milioni, ma l’ideale sarebbe 600 milioni. Tutto questo mentre la Banca d’Italia, in sinergia con Ivass (si veda altro articolo a pagina 3) ha appena concluso un’ispezione ordinaria generale, che, oltre a sistemi informativi, finanza e personale, avrebbe passato al setaccio anche il credito. Un esame andato avanti tutto luglio e il cui esito è atteso tra qualche settimana. (riproduzione riservata)