Nel mese di giugno la nuova produzione vita delle polizze individuali raccolta in Italia da imprese italiane e rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 3,9 mld, in diminuzione del 13,5% rispetto allo stesso mese del 2011, dopo che nei due mesi precedenti si era assistito ad un recupero di raccolta; nel I° semestre dell’anno i nuovi premi emessi sono ammontati a € 25,7 mld, in calo del 15,9% rispetto ai volumi raggiunti nello stesso periodo dell’anno precedente.
Lo rileva la newsletter mensile ANIA Trends.
Includendo anche l’attività del campione delle imprese U.E., i nuovi premi complessivi nel mese di giugno sono stati pari a € 4,5 mld (-7,8% rispetto allo stesso mese del 2011), mentre da inizio anno hanno raggiunto € 29,2 mld, il 16,4% in meno rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente.
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di giugno i premi afferenti a nuove polizze di ramo I tornano in calo rispetto all’analogo periodo del 2011 (nel mese di maggio avevano invece registrato una raccolta stazionaria) mentre le polizze di ramo V, per la prima volta da inizio anno, registrano un volume di nuovi affari in leggero aumento; queste due tipologie di polizze (ramo I e V) si confermano essere la scelta prevalente degli assicurati con un’incidenza pari a oltre i tre quarti della raccolta totale da inizio anno. I prodotti “linked” (ramo III) rappresentano sostanzialmente la restante quota della nuova produzione e dopo quattro mesi di crescita registrano a giugno una diminuzione dei nuovi premi
emessi rispetto allo stesso mese del 2011; il calo è più marcato per le polizze index. I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali crescono rispetto allo stesso mese del 2011, portando l’incremento da inizio anno al 26,5%. Nel I° semestre il numero delle nuove polizze/adesioni per il totale vita è stato pari a quasi 1,6 milioni, in diminuzione del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2011. Si evidenzia, inoltre, che il 31% delle imprese, rappresentative del 30% del mercato in termini di premi, ha registrato al mese di giugno una raccolta superiore all’analogo periodo dell’anno precedente e che circa il 48% (per una quota premi pari al 40%) ha ottenuto un risultato superiore alla variazione media di tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (-15,9%).
Nel I° semestre dell’anno la tipologia di contratto a premio unico costituisce la modalità di versamento maggiormente prescelta dagli assicurati, per una quota pari al 94% del totale in termini di premi e al 55% in termini di numero di polizze. Sempre da inizio anno l’importo medio dei premi unici è stato di € 27.600 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto rispettivamente il valore di € 1.100 e € 3.400. Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente
pari a 10 anni – il decremento del volume premi da inizio anno si riduce dal 15,9% al 12,1%. La maggior parte della nuova produzione deriva dalla raccolta effettuata mediante reti finanziarie (sportelli bancari e postali e promotori finanziari), alle quali afferisce l’85% dei premi emessi da inizio anno. Nel dettaglio, gli sportelli bancari e postali mantengono anche nel mese di giugno la quota prevalente di raccolta, pur registrando, a differenza del mese precedente, un decremento rispetto a giugno 2011; i volumi di nuovi affari intermediati dai promotori finanziari continuano a risultare in netto aumento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, sebbene l’incremento sia concentrato solo su alcuni operatori.
Andamento opposto viene invece registrato nel mese di giugno tra il canale agenti e il canale agenzie in economia; in particolare la raccolta negativa del primo vanifica il lieve aumento del secondo rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La ripartizione dei premi per canale evidenzia come le reti finanziarie abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti assicurative raccolgano anche una quota
significativa di premi periodici. Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti finanziarie passa dall’85% al 74% mentre quella afferente alle reti assicurative sale dal 14% al 26%.