Un’azienda su due – per l’esattezza poco più della metà: il 52% – non è in regola con la legge. Il ministero del Lavoro ha diffuso i dati relativi all’attività di vigilanza svolta dagli ispettori nel primo semestre di quest’anno. Su un totale di 69.498 imprese controllate gli illeciti contestati sono stati 36.426. Verificate 200.109 posizioni lavorative: gli irregolari sono risultati 73.325, di cui 22.587 totalmente in nero (pari al 31%). Gli importi introitati – quelli non accertati, ma riscossi – a seguito delle sanzioni ammontano a 61.983.539 euro.
Proprio per l’utilizzo di personale totalmente sconosciuto ai fini contributivi, nel corso del periodo considerato sono state sospese 4.311 aziende. Le principali violazioni riscontrate hanno riguardato la disciplina in materia di orario (12.879) e l’illecita intermediazione di manodopera (6.335 lavoratori). I lavoro autonomi fittizi che sono stati disconosciuti sono risultati pari a 7.270 unità. Ulteriori irregolarità amministrative e penali sono state riscontrate in relazione all’occupazione delle lavoratrici madri (183), dei disabili (496) e dei minori (405).
Nell’ambito del complesso delle attività di vigilanza il ministero, in particolare, ha segnalato l’Operazione “Mattone sicuro” finalizzata a rafforzare nel settore edile il contrasto al lavoro sommerso e gli interventi di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e condotta in collaborazione con i militari dell’Arma dei Carabinieri. Nel periodo 21 maggio-30 giugno 2012, sono state 7.682 le aziende del settore ispezionate, il 57% delle quali è risultato non ‘a norma’. I lavoratori irregolari sono 2.939: il 52% (1.531 unità) è risultato totalmente in nero, con punte del 77% in Lazio, del 68% in Campania, del 66% in Puglia. Infine, oltre alla contestazione di 5.312 violazioni in materia di prevenzione, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria 3.078 autori di illeciti penali, adottati 496 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale e disposti 24 sequestri.
Fonte: INAIL