Le Generali sono pronte a vendere le attività di riassicurazione del ramo Vita negli Stati Uniti (Usa Life) nell’ambito della strategia del nuovo ceo, Mario Greco, che mira ad aumentare la redditività del gruppo.
Le indiscrezioni, emerse nella giornata di ieri, valutano la controllata del Leone fino a 1 miliardo di dollari (circa 800 milioni di euro). Il mandato di consulente per l’operazione è stato affidato a Citigroup. Il valore attribuito alle attività Usa è in linea con quanto già trapelato a metà luglio e sarebbe al 20-30 per cento di sconto sull’enterprise value e con un impatto positivo ma limitato sul solvency margin della compagnia nell’ordine di 1 o 2 punti percentuali. Secondo le indiscrezioni riportate dall’agenzia Bloomberg, i documenti per la vendita potrebbero essere inviati ai potenziali acquirenti già il mese prossimo.
L’operazione parte della revisione del portafoglio delle attività del gruppo annunciata nel corso della presentazione dei risultati semestrali, in occasione dell’insediamento di Mario Greco alla guida del Leone.
Gli analisti valutano positivamente la volontà del gruppo di cedere alcuni asset considerati non strategici che potrebbero fargli evitare un aumento di capitale. Generali è meno capitalizzata (17,3 miliardi di euro) rispetto ai suoi competitor e la sua posizione di capitale è debole, specialmente alla luce del probabile pagamento di almeno 2,5 miliardi nel 2014 per esercitare la call, come da accordi, sul 49 per cento della joint-venture Generali Ppf in mano alla Ppf di Petr Kellner.
Tra gli altri asset da vendere, dopo la quota del 69,1 per cento della israeliana Migdal, ceduta per 835 milioni all’inizio di marzo, c’è la controllata svizzera nel private banking, Bsi (Generali, secondo le valutazioni fatte dagli addetti ai lavori, potrebbe raccogliere tra 1-2 miliardi di dollari), la quota nella russa Vtb e parte del portafoglio immobiliare. A Piazza Affari il titolo ha guadagnato ieri il 4,81 per cento a 11,54 euro, con scambi non lontani dalla media giornaliera, proprio sulle indiscrezioni relative alle prossime dismissioni. Voci su cui proprio ieri la Consob avrebbe acceso un faro. La Commissione di vigilanza per le società e la Borsa guidata da Giuseppe Vegas, secondo fonti interne, avrebbe infatti deciso di alzare la guardia e monitorare il titolo.
Tornando agli asset da vendere, secondo un recente report di Exane, gli analisti indicano tra le possibili dismissioni anche i bond dei Paesi Pigs, esclusa l’Italia, che il Leone ha in portafoglio: per questi Exane stima 1,2 miliardi di euro di perdita lorda non realizzata. È anche arrivato il momento, a detta sempre degli esperti, di iniziare o completare la vendita di partecipazioni storiche, ad esempio quelle in Telco e in Intesa Sanpaolo.
«Al contempo, Greco dovrebbe iniziare una revisione del goodwill (7,4 miliardi di euro) e procedere con una razionalizzazione dell’intero gruppo. La struttura di Generali può infatti essere semplificata, partendo da una maggiore integrazione delle quattro aziende italiane».