di Anna Messia
Era stata motivo di scontro tra le compagnie di assicurazione e l’Isvap, l’autorità di controllo del settore, al punto che la questione era finita davanti al Tribunale amministrativo. Ora la Banca Dati Sinistri, il maxi cervellone Rc Auto gestito dall’Isvap, nato con l’obiettivo di contrastare il fenomeno delle frodi, è tornato di nuovo al centro dell’attenzione con l’autorità che ha imposto alle imprese di tagliare i tempi entro cui devono obbligatoriamente comunicare i dati riguardanti i sinistri dei propri assicurati. Le compagnie, da gennaio prossimo, avranno solo sette giorni per spedire le informazioni all’autorità. Praticamente un terzo rispetto ai 20 giorni precedenti che già erano considerati tutt’altro che eccessivi dalle compagnie visto che tra le ragioni che avevano portato allo scontro nei mesi scorsi c’erano proprio i ritardi di comunicazioni dei dati da parte dalle società. Un comportamento svogliato, a detta dell’istituto di controllo, che l’anno scorso aveva sanzionato il fenomeno con una pioggia di multe indirizzate alle compagnie. Multe, in assoluto, abbastanza contenute (la sanzione era compresa tra 500 e 5 mila euro), ma che sommate tra di loro avevano raggiunto importi milionari, perché i rilievi dell’Isvap avevano riguardato ogni singolo dato mancante o errato. A quel punto le imprese non hanno avuto altra scelta che tentare il ricorso al Tar, e la loro decisione è stata azzeccata visto che lo scorso febbraio il Tribunale amministrativo ha accolto il ricorso giudicando l’intervento dell’Isvap eccessivo rispetto a quanto previsto dalla legge. Le multe sono state quindi ridimensionate. Ma a pochi mesi da quella decisione è arrivata la nuova stretta sui tempi, che secondo l’istituto in via di integrazione in Banca d’Italia, guidato oggi dal commissario straordinario ed ex presidente Giancarlo Giannini, è indispensabile perché la Banca Dati Sinistri sia il più possibile completa e aggiornata e possa consentire alle imprese di rilevare eventuali anomalie nella gestione delle pratiche Rc Auto. Ma secondo l’Ania, l’associazione che rappresenta le imprese, il taglio netto dei tempi avrà impatti non trascurabili sui processi organizzativi aziendali e soprattutto, con questa manovra, «si rischia di compromettere l’affidabilità stessa dell’archivio informatico ». L’unica concessione che Giannini ha fatto alle compagnie è stata quella di far partire le nuove regole da gennaio prossimo, per consentire alle società di «allineare le procedure aziendali alla nuova tempistica», rinviando così di qualche mese l’entrata in vigore del regolamento. (riproduzione riservata)