Nei sei mesi utili raddoppiati per l’istituto guidato da Massiah. Anche grazie al Fisco
Ubi Banca gioca in difesa con i Paesi periferici. Come si apprende dalla presentazione dei dati semestrali, la Popolare guidata dal consigliere delegato Victor Massiah ha tagliato infatti le obbligazioni statali italiane in portafoglio del 28,7% in un anno, portandole a 8,24 miliardi di euro (10,11 miliardi l’ammontare complessivo al 30 giugno investito in bond). Nella stessa presentazione, si legge che la banca non ha alcuna esposizione ai titoli governativi portoghesi, greci e irlandesi, dato che è limitato a 2,5 milioni verso il debito sovrano spagnolo.
Passando ai numeri del primo semestre annunciati ieri da Ubi, l’utile netto consolidato si è attestato a 251,7 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 102,1 milioni della prima metà del 2010. Tuttavia, precisa la nota diffusa dalla Popolare, tale risultato include voci non ricorrenti sia positive sia negative. Per quel che riguarda le prime, si evidenzia un effetto positivo pari 352,8 milioni legato ad affrancamento fiscale. Pertanto, escludendo le voci non ricorrenti e l’incremento dell’Irap, i profitti netti dei primi sei mesi si attestano a 78,1 milioni, con un progresso del 23% rispetto ai 63,5 milioni del 2010. Sempre con riferimento al primo semestre, l’istituto guidato da Massiah si è trovato costretto a svalutare per 19 milioni i titoli disponibili per la vendita, portafoglio composto per lo più dall’1,2% circa detenuto in Intesa Sanpaolo. Tra l’altro, si spiega alla voce «prevedibile evoluzione della gestione», «se si dovessero confermare le attuali quotazioni di Borsa, si renderebbe necessario apportare ulteriori svalutazioni» alla quota in Ca’ de Sass. «Complessivamente – aggiunge la nota – per l’anno 2011, al netto degli eventi non ricorrenti, è atteso un miglioramento della redditività dell’attività ordinaria rispetto all’esercizio 2010, in assenza di un ulteriore peggioramento del contesto economico-finanziario».
Quanto alla patrimonializzazione, Ubi Banca, che ha di recente chiuso una ricapitalizzazione, al 30 giugno presentava un core tier 1 dell’8,2%, in miglioramento dal 6,95% di fine 2010, mentre il total capital ratio è salito al 13,02% dall’11,17 per cento. Tali dati includono anche un’ipotesi di dividendo. «Altri 77 milioni derivanti dall’aumento ma incassati in luglio – specifica la nota – saranno contabilizzati nel terzo trimestre». In occasione della conference call, Massiah ha precisato che l’istituto sarebbe «in grado di vivere con le proprie risorse» anche senza ricorrere al mercato interbancario nel 2012.