Parte col freno tirato la mediazione obbligatoria per le liti tra risparmiatori e intermediari finanziari. La media, nei primi 100 giorni dall’entrata in vigore del dlgs n. 28/2010, è infatti di un’istanza al giorno ricevuta da uno degli organismi di mediazione di riferimento per le materie bancaria e finanziaria: quello che opera presso la Consob. Secondo i dati raccolti da ItaliaOggi Sette, infatti, il numero complessivo di istanze ricevute dalla Camera conciliazione e arbitrato, dal 21 marzo scorso a metà luglio, è pari a 108. Decisamente al di sotto delle aspettative degli operatori e soprattutto delle stime del ministero della giustizia.
Se si tiene conto infatti dei numeri diffusi da via Arenula il 30 aprile scorso, che individuava nel 5,5% l’impatto dei contratti bancari e finanziari sul totale delle controversie nel primo mese di operatività del decreto, e proiettava in 63 mila le liti totali intraprese entro il mese luglio, a oggi, a rigor di calcolo, le istanze in materia finanziaria dovrebbero essere almeno 3.500.
Un numero che non pare realistico, dato che riesce difficile immaginare che alla Camera di conciliazione e arbitrato targata Consob sia toccato solo il 3% della torta di una materia così specialistica. Del resto, i motivi di una partenza al ralenty sono diversi: dal fatto che, secondo il parere diffuso degli addetti ai lavori, gli avvocati starebbero «boicottando» il nuovo istituto facendo procrastinare l’invio delle istanze ai propri assistiti, all’incertezza che sta attraversando la normativa, sotto la lente della Corte costituzionale, fino alla lunga procedura che accompagna questa tipologia di pratiche (una volta presentato il reclamo all’intermediario l’investitore, in assenza di risposta, deve attendere 90 giorni per poter presentare l’istanza). Ma analizziamo nel dettaglio i dati elaborati dalla Camera di conciliazione presso la Consob, dalle liti più frequenti, al valore medio fino alla distribuzione territoriale.
Le istanze ricevute. La Camera di conciliazione e arbitrato presso la Consob trae origine nella legge per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari (legge n. 262/2005) che, in risposta ai noti casi di dissesti finanziari dei primi anni 2000, ha predisposto ulteriori tutele per i risparmiatori, fra le quali l’istituzione di procedure di conciliazione e di arbitrato in ambito Consob per la decisione di controversie insorte fra i risparmiatori e gli intermediari finanziari, circa l’adempimento degli obblighi di informazione, correttezza e trasparenza previsti nei rapporti contrattuali con la clientela aventi ad oggetto servizi di investimento o di gestione collettiva del risparmio (Oicr).
La Camera ha iniziato la propria operatività contestualmente all’entrata in vigore del dlgs n. 28/2010, il 21 marzo scorso. E il numero complessivo di istanze ricevute sia in formato telematico sia in formato cartaceo (procedimenti avviati) è pari a 108.
Di queste, 83 sono i procedimenti avviati, mentre le restanti 25 sono le istanze in formato telematico, e cioè i procedimenti in attesa di ricezione del formato cartaceo. Con riferimento al numero dei procedimenti avviati, «per il momento inferiore alle aspettative», evidenzia la Camera, tale dato è dovuto «oltre che a ragioni fisiologiche, anche alla situazione di incertezza derivante dal dibattito, tuttora in corso, relativo all’obbligatorietà della mediazione civile». «Sembra, infatti», specifica la Camera, «che, nel dubbio sul permanere dell’obbligatorietà del tentativo di conciliazione, molti risparmiatori, soprattutto se assistiti da avvocati, stiano procrastinando l’invio delle istanze».
L’analisi e il valore delle istanze. Il numero degli intermediari coinvolti nei tentativi di conciliazione inviati alla Camera è pari a 40, mentre i gruppi di riferimento sono 24. Significativo, poi, il dato che riguarda l’andamento dei procedimenti: su 108 in ben 36 casi l’intermediario non ha aderito al tentativo di conciliazione. I procedimenti di conciliazione in corso di svolgimento sono invece 33 mentre quelli conclusi sono 14 (di cui 11 con esito positivo).
Quanto alla tipologia delle controversie, si litiga soprattutto sulle obbligazioni, sui titoli di stato argentini, fondi e gestione di portafogli. Il 50% dei procedimenti di conciliazione avviati dalla Camera conciliazione e arbitrato presso la Consob ha un valore della richiesta inferiore a 33 mila euro, mentre il 50% ha un capitale complessivamente investito inferiore a 50 mila euro, segno che si tratta soprattutto di piccoli risparmiatori. Il valore complessivo delle richieste dei risparmiatori, nei procedimenti finora avviati, è pari al 40% circa del capitale complessivamente investito dai medesimi.
La distribuzione territoriale. Per quanto riguarda infine la distribuzione delle liti sul territorio va forte il Nord Est, con Venezia (10), Padova (7) e Treviso (5) che rappresentano una buona fetta delle istanze presentate. A Roma sono 11, a Milano otto e a Torino e Napoli solo due. Ancora assente invece il Sud. Quanto al valore complessivo delle richieste, in cima c’è Milano con le otto istanze da 2,9 milioni di euro, seguita a sorpresa dall’unico procedimento avviato a Pesaro Urbino che vale però 2,5 milioni di euro.
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