Ai medesimi rischi le stesse regole. Questo sarebbe il principio ispiratore della revisione della direttiva UE del sui fondi pensione, secondo un documento pubblicato a metà agosto dalla federazione degli assicuratori europei CEA.
La commissione europea sta infatti lavorando ad una sua revisione e a metà aprile ha chiesto all’Authority europea EIOPA di lanciare una consultazione sull’argomento, con l’obiettivo di sviluppare l’attività trasfrontaliera delle istituzioni di previdenza professionale (IRP) e di instaurare una supervisione basata sul rischio. Infatti, sotto la pressione inglese i fondi pensione erano stati scartati da Solvency II.
La volontà di costituire un vero e proprio mercato europeo della previdenza professionale è ben visto dagli assicuratori europei.
«I fornitori di previdenza professionale – che siano compagnie vita, istituti di previdenza o fondi comuni di investimento – sono spesso in competizione per proporre soluzioni pensionistiche ai consumatori. Di conseguenza, è importante applicare le medesime regole a prodotti caratterizzati da rischi similari», sostiene il CEA. Il suo direttore generale Michaela Koller si dichiara soddisfatta che «l’EIOPA riconosca che il nuovo regime regolamentare, Solvency 2, possa servire da benchmark per le esigenze di gouvernance delle IRP».
L’Associazione europea delle istituzioni paritarie di protezione sociale (AEIP) non è della stessa opinione. Se è d’accordo con l’instaurazione di una supervisione basata sul rischio, insiste sulla necessità di integrare le specificità dei fondi pensione, come la loro dimensione sociale, la gestione paritaria e il loro orizzonte di lungo termine. Le esigenze quantitative di Solvenct II sono poi giudicate inappropriate. L’AEIP sottolinea anche che la direttiva non deve riguardare la previdenza professionale e che questo tipo di attività può essere separata dal resto se è gestita da una compagnia di assicurazione o da altro tipo di istituzione.