Nel 2010 più di 36.000 vite sono state spezzate sulle strade brasiliane. Ossia, secondo un esperto, l’equivalente del numero di passeggeri imbarcati su novanta Boeing 747.
In altri termini una media di cento morti al giorno. Solo la Russia riesce a fare peggio. Circa due incidenti su tre avvengono durante il fine settimana. Circa il 95% dei conducenti responsabili di sinistri mortali è uomo. Tra i 370.000 feriti gravi annui sulla strada, molti detengono handicap a vita.
Il miglioramento del tenore di vita ha fatto esplodere le vendite di auto, soprattutto nelle zone più vicine alla costa. Risultato: circa 4 mln di veicoli circolano ogni giorno a San Paolo. Le infrastrutture ferroviarie sono limitate soprattutto in periferia. Anche le strade non sono messe meglio, sono troppo strette, non asfaltate e mal segnalate. La prevenzione è pressoché inesistente. L’uso di alcol alla guida è molto diffuso e l’impunità, troppo frequente, aggrava il problema, tanto che la maggior parte dei delitti su strada non viene sanzionato.
Si stima che il 98% degli incidenti avvenga per errore umano, tra i quali l’88% per eccesso di velocità.