La strategia di crescita non passerà attraverso acquisizioni. Nel trimestre l’utile sale a 2,12 mld nonostante 534 milioni accantonati per la Grecia. Verso uno scambio dei bond di Atene con titoli a scadenza più lunga
Nonostante gli attacchi della speculazione internazionale contro il debito pubblico dell’Italia, il gruppo Bnp Paribas conferma l’impegno a investire nel settore creditizio italiano, dove è presente attraverso Bnl (l’ex banca del Tesoro) e Findomestic (uno dei leader di mercato nel credito al consumo). «L’Italia è uno dei mercati domestici del gruppo Bnp Paribas», ha affermato il ceo della banca francese Badouin Prot nel corso della presentazione dei risultati del secondo trimestre, chiusi con un utile in crescita dell’1,1% a 2,12 miliardi nonostante i 534 milioni accantonati per far fronte al piano di ristrutturazione del debito della Grecia. «Siamo totalmente impegnati a mantenere la presenza in Italia», ha ribadito Prot, «un mercato che per noi è molto interessante sotto molti aspetti».
Il numero uno del colosso francese, che è la principale banca europea per totale attivo, ha sottolineato in particolare come Bnl, «il nostro principale investimento in Italia», stia mostrando «un forte trend operativo, una crescita dei ricavi e un miglioramento del costo del rischio, con un buon controllo dei costi».
Nel secondo trimestre la divisione Bnl banca commerciale (al netto del risultato del private banking, che viene allocato alla divisione Investment Solutions diBnp Paribas) ha realizzato un utile lordo di 129 milioni, in crescita del 25,2% rispetto allo stesso periodo del 2010 (+17,3% a 265 l’utile del primo semestre). Un risultato raggiunto grazie all’aumento degli impieghi (+4,2%), al controllo delle spese operative e alla diminuzione del costo del rischio. Nonostante i buoni risultati raggiunti da Bnl e l’impegno a investire ancora in Italia, Prot ha tuttavia sottolineato che la strategia non prevede acquisizioni ma una crescita organica «per ottimizzare le spese e la penetrazione sul mercato».
Tornando ai risultati del gruppo Bnp Paribas, i 2,12 miliardi di utile netto sono leggermente inferiori alle attese degli analisti che puntavano in media a 2,2 miliardi. Il margine di intermediazione è calato dell’1,7% rispetto al secondo trimestre 2010, attestandosi a 10,98 miliardi. Nel primo semestre il margine d’intermediazione del gruppo si è attestato a 22,66 miliardi (-0,2%) mentre l’utile netto è stato di 4,74 miliardi, con un aumento dell’8,1%, rispetto all’analogo semestre del 2010.
Bnp Paribas, che ha già accantonato 534 milioni per far fronte alle perdite legate al piano di ristrutturazione del debito della Grecia, detiene 2,3 miliardi di euro di obbligazioni della Repubblica ellenica, che arriveranno a scadenza entro il 31 dicembre 2020. Nell’ambito del programma volontario di scambio del debito greco Bnp Paribasdovrebbe optare per la prima delle opzioni proposte, ovvero lo scambio immediato dei titoli contro altri di valore equivalente a scadenza più lunga. La decisione non è però ancora stata presa. Nel piano di salvataggio della Grecia ai creditori privati vengono proposte altre tre possibilità che includono una perdita del 21% del valore contabile delle obbligazioni: il re-investimento in titoli a 30 anni quando il debito viene rimborsato a scadenza; l’accettazione di una riduzione sul valore facciale e lo scambio con obbligazioni a 15 anni; oppure la medesima riduzione ma con lo scambio con titoli a 30 anni con garanzie più solide. (riproduzione riservata)