Il colosso assicurativo francese ha chiuso il primo semestre con profitti in forte rialzo a quasi 4 miliardi. Al risultato hanno contribuito plusvalenze per 1,44 mld sulla cessione di asset
Dopo Bnp Paribas, anche un altro colosso finanziario francese come Axa, ribadisce la propria fiducia nell’Italia.
Nel presentare i conti del primo semestre, chiusi con un utile quadruplicato a 3,99 miliardi, il ceo della compagnia parigina, Henri de Castries, ha infatti rassicurato sulla volontà di Axa, che anche è uno dei principali azionisti di Mps, di non ridurre la propria esposizione nei confronti dell’Italia. «Non abbiamo preoccupazioni su Paesi come l’Italia e la Spagna e non abbiamo motivo di ridurre l’esposizione su questi due Paesi», ha detto de Castries.
Il numero uno di Axa ha poi spiegato le ragioni per le quali continua a essere ottimista. «L’Italia», ha sottolineato de Castries, «ha un surplus primario di bilancio, come non avviene per altri Paesi europei, anche se ha un debito del 120% del pil».
Questo significa che «prima del pagamento degli interessi sul debito il bilancio è in attivo e l’anno prossimo sarà in pareggio. Non è la Grecia». Inoltre, secondo il ceo della compagnia francese, negli ultimi anni il governo italiano ha preso misure «notevoli» per il risanamento dei conti pubblici.Axa, che dal 2007 ha anche una partnership nel settore assicurativo con il gruppo Mps, ha un’esposizione lorda sul debito sovrano italiano di 17,6 miliardi di euro, a valore contabile, e un’esposizione netta di 5,3 miliardi. Il valore di mercato dei titoli di Stato italiani detenuti da Axa ammonta a 17,1 miliardi, con una minusvalenza latente lorda di 500 milioni e una minusvalenza latente netta di 100 milioni.
Per quanto riguarda i conti del primo semestre (si veda anche Contrarian a pag. 11) il forte balzo dell’utile di Axa è legato prevalentemente a plusvalenze su dismissioni, per 1,44 miliardi e a un limitato impatto degli accantonamenti legati al piano di sostegno alla Grecia, complessivamente pari a 92 milioni di euro. Nel periodo considerato l’utile operativo si è attestato a 2,2 miliardi, in progresso dell’11%, mentre il risultato corrente è migliorato del 9% a 2,4 miliardi. Il combined ratio del settore danni è migliorato di 3,8 punti, attestandosi al 99,2%, mentre nel ramo vita il margine sulla nuova produzione è salito dal 21% al 26%. Il giro d’affari è calato invece del 5% a 46,8 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il futuro, Axa mantiene gli obiettivi annunciati qualche mese fa nel piano strategico di medio termine, nonostante un contesto economico complesso. «L’ambiente che ci circonda è incerto, ma bisogna restare ragionevoli e guardare alla realtà del nostro mestiere», ha spiegato de Castries, sottolineando che, al di là delle plusvalenze da cessioni, il gruppo ha registrato un risultato operativo «in crescita solida», dell’11%. Nessun commento, invece, su eventuali progetti di crescita esterna, o su ulteriori cessioni di asset previste nell’ambito del piano di riposizionamento del business sui segmenti più redditizi. (riproduzione riservata)