Non solo Ubi. Anche Fondiaria-Sai intende alleggerire il peso delle obbligazioni italiane in portafoglio, a favore di quelle tedesche. Lo ha dichiarato il direttore generale, Piergiorgio Peluso, nel corso della conference call di ieri con gli analisti. «Vogliamo ridurre la componente dell’italia dall’ 88% fino al 70%», ha detto Peluso, spostamento che comporterà un ridimensionamento dell’esposizione nell’ordine dei 2 miliardi. Quanto al portafoglio azionario del gruppo, il dg di Fonsai ha fatto sapere che sulle quote in Mediobanca e Pirelli sono state realizzate «alcune plusvalenze per effetto di operazioni di hedging», ossia di copertura, e che la quota in Generali, pari a circa l’1%, è stata trasferito nel portafoglio corrente (per via dell’obbligo di cessione entro la fine del 2012 scaturito dagli accordi con l’Antitrust legati all’ingresso di Unicredit nel capitale), per sfruttare nel frattempo eventuali operazioni di hedging. Quanto alle possibili dismissioni allo studio di Fonsai, che, come riportato ieri da F&M, non dovrebbero concretizzarsi nel breve periodo a causa delle condizioni dei mercati finanziari, Peluso ha spiegato che «il porto di Loano è un asset da valorizzare, ma a oggi non abbiamo in essere alcuna discussione perché riteniamo più opportuno farlo ultimato i lavori e venduti posti barca. La strategia che stiamo seguendo – ha proseguito il dg di Fonsai – è molto semplice: abbiamo un porto completato e operativo da fine agosto ma vuoto. Abbiamo identificato un nuovo manager in una persona competente del settore.
L’obiettivo è arrivare a una redditività normalizzata e vendere posti barca nel giro dei prossimi mesi. Con il porto a regime e un numero maggiore posti barca venduti, andremo a valorizzare questo attivo che pesa oggi per 160 milioni ». «Il recupero della solvibilità del gruppo, dopo il miglioramento già realizzato con l’aumento di capitale – ha sintetizzato l’ad Emanuele Erbetta – verrà perseguito con operazioni di capital management che prevedono dismissioni e un piano di efficientamento del capitale ». Erbetta ha inoltre anticipato che il management della compagnia della famiglia Ligresti è al lavoro per presentare un piano industriale triennale tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012. Confermati i target al 2011, a meno che non si verifichino «addizionali turbolenze » sui mercati finanziari. Ca.Sco.