Nel 2023, sono state sottoscritte 231 polizze Transactional Risk Insurance (TRI) in Italia, il 5% in più rispetto al 2022, su un totale di 1210 transazioni concluse positivamente. Questo conferma un trend positivo iniziato nel 2017, quando il numero di soluzioni TRI sottoscritte era di 64, secondo quanto riporta il nuovo Italian Transactional Risk Insurance Market Report di Marsh.
Nell’ultimo quinquennio, le soluzioni di TRI sono più che raddoppiate (+160% rispetto alle 89 del 2018). Tuttavia, permangono ancora importanti margini di crescita: 8 transazioni M&A su 10 (84% delle operazioni) rimangono ancora scoperte e dunque potenzialmente praticabili da un coinvolgimento assicurativo.
Tra i settori più coinvolti il manifatturiero, il food, le infrastrutture, le energie rinnovabili e il real estate.
A fronte di un contesto caratterizzato dall’aumento delle transazioni con valori più contenuti, il mercato assicurativo ha visto un clima di competizione tra gli assicuratori M&A, che ha comportato a una generale riduzione del pricing delle polizze del 9% rispetto al 2022.
Questo trend è proseguito per tutta la prima metà del 2024, con diminuzioni nel prezzo delle coperture year on year a doppia cifra. Inoltre, è stato registrato anche un sensibile calo nella capacità assicurativa messa a disposizione dagli assicuratori per la sottoscrizione dei rischi non noti, ridotta di quasi un terzo (5,5 miliardi di euro nel 2023 a fronte degli 8,1 del 2022).
Lo studio di Marsh conferma la crescitadell’interesse verso la sottoscrizione dei rischi connessi alle passività di carattere fiscale. Nel 2023, è ulteriormente cresciuto il numero di assicuratori M&A disposti a offrire soluzioni di Tax Insurance: sono più di 20 gli assicuratori TRI che analizzano i rischi fiscali italiani ed offrono i loro termini economico-qualitativi per la strutturazione di una polizza Tax (nel 2022 erano 10, mentre nel 2021 era solo 1).