Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Nella gara a chi ha guadagnato di più nel primo semestre 2024 balzano all’occhio Nasdaq (+20%) e S&P 500 (+15%) grazie a un ristretto gruppo di titoli tech legati all’AI, a partire da Nvidia (+60% da gennaio). Non sono salite solo le banche (Bper + 66%, Mps +52%, Unicredit +48%) grazie ai tassi ancora alti e, per alcuni titoli, grazie alle possibilità di m&a in vista. Scommessa Unipol & Mps. Nonostante un contesto globale incerto e molteplici sfide, interviene Gabriel Debach, market analyst di eToro, il primo semestre a Piazza Affari «ha riservato sorprese positive. Molti osservatori erano scettici su un possibile rally, specialmente per l’allentamento della politica monetaria da parte della Bce, fattore critico per il settore bancario. Inoltre, le preoccupazioni erano anche per prese di profitto».
Per Unipol gli ultimi quattro anni sono stati un periodo decisivo. La compagnia bolognese presieduta da Carlo Cimbri è non solo cresciuta in termini industriali ed economici, ma ha anche piantato radici stabili nel sistema bancario italiano. C’è stato il rafforzamento in Popolare di Sondrio (di cui Unipol detiene quasi il 20%) e in Bper (dove la partecipazione è salita al 26,2% grazie all’ultimo share swap) che ha posto le basi per quel terzo polo del credito auspicato anche dal ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti. Bper a sua volta è cresciuta molto, prima con l’acquisto delle filiali ex Ubi e poi con l’intervento su Carige che ha messo al sicuro l’istituto genovese dopo un decennio di forte instabilità. Sul fronte interno l’incorporazione di UnipolSai con la recente opa lanciata dalla holding ha semplificato la catena societaria e impresso un forte sprint al titolo, neutralizzando le minusvalenze teoriche che molti soci storici riportavano nei bilancio dai tempi dello scioglimento di Finsoe.
In Europa l’auto elettrica si sta diffondendo troppo lentamente. La crescita è nettamente inferiore rispetto ai target della normativa dell’Ue e l’obiettivo di un mercato europeo dell’auto totalmente elettrico dal 2035 in poi sembra impossibile da raggiungere. È una delle principali considerazioni contenute nel ventunesimo Global Automotive Outlook di Alixpartners presentato in settimana. «Il Green Deal prevederebbe l’uscita dal motore endotermico al 2035 in Unione Europea, ma noi lo vediamo poco probabile», è il commento di Fabrizio Mercurio, director della practice Automotive & Industrial di AlixPartners. «La nostra stima è che al 2030 l’Europa nel suo complesso possa vedere i veicoli elettrici al 46%, di cui 41% puri elettrici». Difficile poi che nell’arco dei successivi cinque anni, anche stimolando il mercato, si possa arrivare al target dell’87% previsto dal Green Deal.
Negli Stati Uniti un pool di compagnie assicurative ha creato una società che condivide dati sui cyber crime e, grazie all’elaborazione delle informazioni con strumenti di intelligenza artificiale, fornisce alle forze dell’ordine indicazioni utili a sventare attacchi in anticipo, a vantaggio ovviamente anche del sistema assicurativo. Sempre negli Usa due agenzie governative hanno creando un centro di ricerca per supportare le compagnie con modelli di analisi di impatti catastrofici, che grazie all’AI, possono essere utili per la valutazione dei rischi climatici. Esempi avanzati di come l’intelligenza artificiale sta profondamente cambiando il mondo delle assicurazioni e che secondo Andrea Poggi, Innovation Leader di Deloitte Central Mediterranean, «rappresentano una sorta di terzo livello di adozione nuova tecnologia, grazie alla collaborazione tra il settore pubblico e quello privato». Per ora le imprese assicurative che operano in Italia sono essenzialmente ad un primo livello di sfruttamento delle potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale, aggiunge Poggi. «Le assicurazioni italiane si collocano oggi in una fase iniziale del percorso», ma stanno accelerando e «le stime dicono che nel 2025 gli investimenti in AI delle compagnie del Paese arriveranno a raggiungere i 100 milioni, circa il doppio di quest’anno», dice l’esperto che traccia un quadro nitido dell’impatto che l’intelligenza artificiale è destinata ad avere sulle assicurazioni (e non solo), portando esempi concreti e parlando appunto di tre livelli e «di nuove frontiere da realizzare grazie agli ecosistemi».
Le casse di previdenza rappresentano un fondamentale pilastro del sistema pensionistico italiano e importanti investitori istituzionali. Quali sono le prospettive per le giovani generazioni e quali sono le prospettive di sviluppo delle casse? MF-Milano Finanza ne ha parlato con Stefano Distilli, presidente della Cassa dei Dottori Commercialisti (Cdc).
SaraPiùForte (tariffa 166) è un prodotto di investimento assicurativo di tipo multiramo proposto da Sara Vita. Si tratta di una polizza a premi unici ricorrenti, con possibilità di versamenti aggiuntivi, a vita intera con bonus fedeltà e prestazioni aggiuntive. Inoltre, sono disponibili prestazioni potenziate caso morte e invalidità totale e permanente, da malattia e da infortunio. Tali prestazioni aggiuntive sono facoltative e possono essere scelte in fase di sottoscrizione del contratto; saranno però attive, così come i bonus di fedeltà, solo se il contraente rispetta il piano di versamenti programmato. Il prodotto è collegato alla gestione separata Fondo Più e ai fondi interni assicurativi Sara Obbligazionario e Sara
Azionario, attraverso diverse combinazioni di investimento; in questo caso si tiene in considerazione la Linea di investimento Garanzia, che prevede il 100% impiegato nella gestione separata.

Tutti i nuovi veicoli a motore, compresi autovetture, furgoni, autocarri e autobus, devono integrare soluzioni di adattamento intelligente della velocità, telecamere o sensori per il rilevamento in retromarcia, avvisi in caso di disattenzione del conducente dovuta a stanchezza e segnalazione di arresto di emergenza. Le autovetture e i furgoni dovranno inoltre essere dotati di sistemi di mantenimento della corsia, sistemi di frenata automatizzati e registratori di dati di evento. Per evitare collisioni con pedoni o ciclisti, autobus e autocarri devono ora essere dotati di tecnologie che permettano di riconoscere meglio eventuali punti ciechi e integrare sistemi di allarme, oltre che disporre di specifici sistemi di controllo della pressione degli pneumatici secondo il Regolamento (UE) 2019/2144 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019 che si applicano a tutti i veicoli a motore nuovi venduti nell’UE a partire dal 7 luglio 2024.
Generali partecipa all’iniziativa Infrastructure resilience development (sviluppo della resilienza delle infrastrutture) dell’Insurance development forum. Il progetto punta a mobilitare e facilitare gli investimenti del comparto assicurativo in infrastrutture a beneficio delle comunità vulnerabili, con l’attenzione puntata sui rischi derivanti dai cambiamenti climatici e da altre catastrofi naturali nelle economie emergenti e in via di sviluppo.
La raccolta netta di risparmio gestito del gruppo Anima, nel mese di giugno, si è attestata a 88 milioni di euro (-281 milioni da inizio anno). Analizzando i dati si può osservare come a fine giugno le masse gestite complessivamente dal gruppo sono pari a 197,8 miliardi. Dati in crescita a giugno per Banca Mediolanum che mette a segno una raccolta netta totale di 784 milioni di euro, portando il totale da inizio anno a 5,66 miliardi. Entrando nel dettaglio, i nuovi finanziamenti erogati ammontano nel mese a 236 milioni di euro e i premi per le polizze di protezione a 18 milioni. Da inizio anno, il totale complessivo per queste due voci risulta pari, rispettivamente, a 1,25 miliardi e 93 milioni di euro.
È assolto perché il fatto non sussiste il professionista accusato di falso nell’attestazione necessaria al concordato preventivo. E ciò benché nella relazione del commercialista siano esposti dati rivelatisi falsi sulla procedura concorsuale minore che riguarda la srl. Sbaglia tuttavia la Corte d’appello che si limita a dichiarare estinto il reato, pur escludendo la coscienza e la volontà della condotta addebitata all’imputato, nel momento in cui procede ad accertare la fattispecie civilistica della responsabilità extracontrattuale: avrebbe dovuto pronunciare l’assoluzione nel merito perché non si raggiunge la prova del fatto. Così la Corte di cassazione penale, sez. quinta, nella n. sentenza 26401 del 04/07/2024.
Le stazioni appaltanti devono verificare sempre la validità delle polizze fideiussorie prima di erogare ogni anticipo così da evitare l’acquisizione di polizze rilasciate da soggetti abusivi, o contraffatte. Questo va fatto non solo attraverso la consultazione del sito dell’Ivass, ma anche mediante la richiesta diretta alle singole società assicurative che hanno rilasciato la polizza fideiussoria. Così è intervenuta Anac, l’Authority anticorruzione, richiamando Veneto Strade in merito alla procedura di affidamento dell’intervento di costruzione della galleria Pala Rossa con adeguamento della strada del Grappa e del Passo Rolle nel comune bellunese, lavori con importo a base di gara pari a19.576.498 euro.

I dati Anac prendono in considerazione tutte le procedure di valore superiore a 40mila euro e il quadro che emerge è da brivido: dal 1 luglio 2022 al 30 giugno 2023, anno prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice, sono state perfezionate 291.151 procedure di appalto per un valore complessivo aggiudicato di 324,23 miliardi di euro. Ma dal 1° luglio 2023, quando entrano in scena le nuove regole, la musica cambia drasticamente e fino al 30 giugno 2024 le procedure arrivano a 263.492 per un valore complessivo di 220,53 miliardi di euro: la flessione certificata da Anac è in totale di -32% per tutte le categorie, servizi, lavori e forniture. Ma è sulle opere che il capitombolo è più rovinoso: qui in un anno – computato da luglio a giugno 2022-2023 e 2023- 2024 – è stato bruciato il 49% del valore delle gare. Valeva infatti, nell’anno precedente al Codice, 114,837 miliardi di euro ed è sceso a quota 58,89 miliardi.

Secondo i dati freschi di pubbicazione di Ania (Allontaniamo i rischi rimaniamo protetti edizione 2024) sono quasi 44 milioni i veicoli che circolano nel nostro Paese e, a fronte di un versamento di premi nel 2023 pari a 13,4 miliardi, le imprese di assicurazione ne hanno impiegati in totale 14,2 così distribuiti: 4,8 miliardi per riparare i veicoli danneggiati, 4,3 miliardi per risarcire i danni degli individui che subiscono delle lesioni fisiche (lievi e/o gravi), 2,2 miliardi destinati ai familiari delle vittime di incidenti mortali e 2,8 miliardi per svolgere la propria attività.