La privacy ha fruttato 4,2 miliardi di euro, portati da oltre 6.680 sanzioni pecuniarie irrogate complessivamente dai Garanti Ue. E gli incassi possono solo lievitare considerando che sul tavolo dei Garanti arrivano 100 mila reclami l’anno. Sono queste le cifre più significative esposte dalla Relazione della Commissione Ue del 25 luglio 2024, che traccia un bilancio dell’applicazione del Regolamento UE sulla protezione dei dati n. 2016/679 (Gdpr). Se i numeri sono impressionanti, va anche sottolineato che la relazione della Commissione evidenzia forti criticità, quali, ad esempio, le mancate semplificazioni per le piccole imprese, il fallimento dei codici di condotta (l’autoregolamentazione non ha fatto breccia tra le imprese), ma, soprattutto, la non uniforme interpretazione del Gdpr, che pure è stato approvato con l’obiettivo di rendere omogenea la disciplina della privacy in tutta l’Unione Europea.
La cerimonia di apertura dei Giochi olimpici di Parigi ha dato ieri formalmente il via al più importante dei grandi eventi sportivi in calendario nel 2024. Eppure già si guarda agli effetti che la kermesse potrà lasciare nel lungo periodo, una volta concluse le competizioni il prossimo 11 agosto. In un delicato equilibrio tra costi e benefici, infatti, per comprendere la portata di questi ultimi non va calcolato solo l’impatto sul Pil francese ma anche, a livello globale, la spinta a una maggior attenzione alla salute e benessere, alla sostenibilità e alla parità di genere. Così, secondo l’ultimo studio di Allianz Research sui benefici sociali ed economici a lungo termine che possono portare Olimpiadi e Paralimpiadi di Parigi 2024, emerge intanto la previsione per cui i Giochi aumenteranno «il Pil francese di 10 miliardi di euro» mentre «il turismo da solo contribuirà con 1,8 miliardi di euro. L’afflusso di turisti, che dovrebbe raggiungere la cifra record di 95,2 milioni nel 2024, favorirà in modo significativo i settori dell’ospitalità e dei trasporti. Inoltre, i Giochi genereranno 8,3 miliardi di euro attraverso le spese infrastrutturali e organizzative, con investimenti sostanziali in progetti pubblici e privati». In parallelo, almeno 2 miliardi di euro di contratti andranno a 25 mila pmi.