Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

A quanto ammonta effettivamente il peso fiscale sugli investimenti? Le due tabelle in pagina, elaborate dalla società di consulenza EY, mettono a confronto la tassazione di una serie di strumenti finanziari, dai conti correnti alle azioni fino al bitcoin, e l’imposizione fiscale che si applica sugli investimenti azionari in Italia e nelle altre principali economie occidentali. In Italia il numero magico è il 26%, «livello di tassazione tendenzialmente uniforme», commenta Paolo Zucca, EY Italy financial services tax & law leader.
Il risparmio non è un salvadanaio per il prelievo delle tasse, ma la benzina del motore Italia: serve una nuova prospettiva per rafforzare la crescita. Federico Freni, sottosegretario al Mef, illustra a Milano Finanza le misure messe in campo dal governo per agevolare il «cambio di stagione» dal debito all’equity.
La discussione in corso, in sede parlamentare, sull’introduzione, con primi passi, del premierato, l’approvazione della legge sull’autonomia regionale differenziata, lo sviluppo delle criptovalute e dell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale generativa, la crescente complessità dei rapporti con le istituzioni europee in materia di credito e risparmio ripropongono l’esigenza di revisione e rafforzamento del regime delle authority nazionali, innanzitutto di quelle attive in quest’ultimo campo. È un ritorno dell’attualità di un tale esigenza a oltre 15 anni da quando fu avviata un’iniziativa parlamentare per siffatta riforma che poi si arenò tra veti e interessi contrapposti.
Serve un salvagente per le pensioni, soprattutto per quelle degli under 35. Secondo uno studio del Consiglio Nazionale dei Giovani e di Eures, le carriere instabili e i bassi stipendi dei lavoratori con meno di 35 anni allungheranno l’età di addio al lavoro fin oltre i 70 anni, con assegni pensionistici che potrebbero avvicinarsi all’assegno sociale. Le stime di questa analisi indicano che un under 35 assunto a tempo indeterminato solo continuando a lavorare fino ai 74 anni avrà una pensione netta di circa 1.100 euro, pari a tre volte l’importo dell’assegno sociale, mentre uscendo a 66 anni avrebbe solo 807 euro, due volte l’assegno sociale. A tale riguardo, i risultati di una simulazione condotta dall’Inps nel 2015, che ha messo a confronto due generazioni di lavoratori, i nati nel 1945 e nel 1980, mostrano come, a parità di anni di lavoro (e di contribuzione), i più giovani (1980) andranno in pensione mediamente cinque anni più tardi rispetto ai colleghi più adulti (classe 1945), percependo assegni mensili, a parità di potere d’acquisto, del 25% più bassi. Una vera emergenza che richiede modifiche strutturali al mercato del lavoro per garantire un accesso stabile e di qualità. Ma in presenza di un elevato debito pubblico che restringe sempre più i margini di manovra sulle pensioni pubbliche è necessario che ogni lavoratore si attrezzi per costruire fin dall’inizio della propria carriera un reddito previdenziale complementare. Gli strumenti che permettono di costruire una rendita di scorta non mancano, a partire dai fondi pensione.
È dai primi anni ‘90 che stiamo cercando di dare una struttura finale al sistema pensionistico italiano. Non ci siamo ancora riusciti. Ma che caratteristiche dovrebbe avere una riforma del genere? In un sistema pensionistico finanziato sulla base del principio della ripartizione, i contributi ricevuti in un anno devono corrispondere alle pensioni erogate nel medesimo anno. Il totale dei contributi incassati dipende in sostanza da tre fattori: l’aliquota contributiva (attualmente pari al 33%), il numero dei lavoratori in attività di servizio, e la retribuzione media percepita dai lavoratori. La moltiplicazione di questi tre fattori determina, infatti, l’entità complessiva dei contributi destinati al finanziamento dell’Inps. Per rendere più sostenibile il nostro contesto pensionistico è necessario innanzitutto incrementare questi tre fattori. Ma ulteriori aumenti dell’aliquota contributiva non sembrano percorribili e il resto dipende dal nostro sistema Paese. Le pensioni complessive erogate in un anno dipendono invece dal numero dei pensionati e dall’entità della pensione media.  In generale, in un sistema pensionistico sostenibile i contributi dovrebbero essere in linea con le prestazioni promesse, i lavoratori dovrebbero avere la possibilità di giungere ad un pensionamento non troppo in là nel tempo con un reddito adeguato e le prestazioni dovrebbero essere direttamente collegate ai contributi versati.
Prima il conto corrente remunerato per i clienti italiani. Poi, sempre in Italia, il lancio del mutuo digitale, che si può sottoscrivere online senza andare in filiale. C’è una strategia di crescita ben precisa nella mente dei vertici di Bbva, che ora guarda alla Germania come prossimo mercato in cui esportare il suo modello digitale. L’espansione procede anche in Spagna, dove il gigante basco (capitalizza 56 miliardi) resta impegnato nell’opa ostile da circa 12 miliardi su Banco Sabadell.
  • La stabilità di Assolo Moderato Special
Assimoco Assolo Moderato Special è una assicurazione sulla vita di tipo misto, a premio unico con possibilità di versamenti aggiuntivi. L’obiettivo del prodotto è soddisfare un’esigenza assicurativa nell’area dell’investimento, attraverso il pagamento di un premio unico ed eventuali versamenti aggiuntivi, e il valore del capitale assicurato dipenderà dai
rendimenti della gestione separata Futuro Protetto. La misura annua di adeguamento è data dal rendimento conseguito dalla gestione separata, diminuito della commissione di gestione. Viene comunque garantito un rendimento annuo minimo nei primi anni di durata della polizza; successivamente, Assimoco Vita garantisce che il capitale da liquidare alla
scadenza contrattuale, in caso di riscatto totale (prima dell’applicazione dei costi) o in caso di decesso dell’assicurato, non risulti inferiore al capitale consolidato al termine del periodo garantito. In particolare, la prestazione in caso di decesso prevede il pagamento ai beneficiari del capitale assicurato, adeguato fino alla data di decesso.

Negli Usa un numero sempre maggiore di proprietari di case non ha un’assicurazione sul proprio immobile. Sono il 12% secondo uno studio dell’Insurance information institute. Nel 2019 era il 5%. È il livello più alto mai osservato dal gruppo di ricerca finanziato dall’industria. E fa seguito a un drammatico picco del costo delle polizze. «È una tendenza preoccupante, perché le perdite dovute a catastrofi continuano ad aumentare», ha spiegato Mark Friedlander, direttore delle comunicazioni aziendali dell’Insurance information institute, «La maggior parte degli americani non riesce a pagare di tasca propria una perdita significativa per la propria proprietà».
Il lavoratore inserito in un ambiente degradato e difficile che non riesce a provare il mobbing può essere comunque risarcito per straining. A questa importante conclusione è giunta la sezione lavoro della Corte di cassazione che, con l’ordinanza n. 19196 del 12 luglio 2024, ha accolto il ricorso di una infermiera che lamentava un ambiente di lavoro ostile oltreché molestie sessuali dal suo capo. In primo luogo, hanno chiarito gli Ermellini, la valutazione della domanda da parte del Tribunale non può fermarsi alla verifica del solo mobbing. Nel senso che, una volta verificata la sussistenza degli episodi vessatori, lo stesso giudice deve ulteriormente procedere con la loro valutazione, in modo da verificare se siano idonei a integrare la lesione di quei valori costituzionalmente protetti che trovano voce nell’art. 2087 c.c., potendo quindi escludere la sussistenza della violazione di tale previsione solo qualora nessuno dei fatti configuri una lesione della salute.
Condannato il legale che autentica la firma del cliente sulla procura alle liti per l’atto di citazione, rivelatasi apocrifa. E ciò benché l’avvocato abbia autenticato la sottoscrizione credendo fosse autentica, in assenza dell’assistito, dopo che la firma era già stata apposta in calce all’atto. Il falso ideologico in certificati commesso da una persona che esercita un servizio di pubblica necessità, infatti, si può manifestare anche nella forma del dolo eventuale in termini di adesione psicologica, dunque accettando il rischio dell’evento poi verificatosi nel caso concreto. Così la Cassazione penale, sez. V, sentenza 27684/2024.

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A inserire Roma tra le metropoli più adatte all’aerotaxi non è un esperto qualunque. L’indicazione arriva da Lufthansa, in particolare dalla struttura interna che studia i servizi di mobilità all’avanguardia, il suo Innovation Hub . Dopo aver acquisito il 41% di Ita, Lufthansa guarda ancora al nostro Paese, dunque: stavolta per un mezzo sperimentale come è il drone trasporta-persone.