In base agli ultimi dati definitivi forniti da IVASS per l’anno 2022 e alle anticipazioni per l’anno 2023 ANIA ha analizzato le incidenze dei sinistri RCA esposti al rischio di frode, dei sinistri sottoposti a ulteriori accertamenti da parte delle imprese (con evidenza di quanti vengono chiusi senza seguito) e dei sinistri per cui sono state presentate denunce/querele sul totale dei sinistri denunciati.
Per “rischio frode” si intende il rischio di un danno economico derivante da condotte, che si concretizzano spesso anche in semplici raggiri realizzati nei confronti dell’impresa di assicurazione, sia durante l’iter contrattuale sia nella fase di gestione del sinistro. I sinistri esposti al rischio di frode sono quelli per cui è presente almeno uno dei parametri di significatività individuati da IVASS con il provvedimento n. 2827 del 2010 per la consultazione della “banca dati sinistri”.
Nel 2023 sono stati 2.490.816 i sinistri denunciati alle compagnie, in lieve aumento rispetto al 2022 (+1,0%). L’incidenza media, a livello nazionale, dei sinistri esposti al rischio di
frode sul totale dei sinistri denunciati ha raggiunto il livello massimo dell’ultimo
decennio e pari a 26,2%, in aumento rispetto al 2022, quando era 25,4%, ma anche rispetto al 2021 e al 2020 (era 23,9% nel 2021 e 24,9% nel 2020, ma 16,5% nel 2013).
L’Italia settentrionale si è confermata anche nel 2023 l’area del Paese dove si sono registrati, percentualmente, meno sinistri a rischio di frode (21,5%), valore in lieve aumento rispetto a quello nel 2022 (21,0%). È risultata, invece, in diminuzione l’incidenza dei sinistri che sono stati oggetto successivamente di una specifica istruttoria che si attesta al 7,6% dal 7,8% nel 2022. A seguito di questa attività il 12,0% dei sinistri oggetto di approfondimento è stato chiuso senza seguito (era il 10,8% nel 2022), mentre per l’1,1% è stata presentata una denuncia/querela, in aumento rispetto all’anno precedente (0,8%).
L’Italia centrale mostra nel 2023 un’incidenza dei sinistri a rischio di frode pari al 23,9%, in aumento dal 23,0% registrato nell’anno precedente. Il numero dei sinistri per i quali le imprese hanno successivamente predisposto attività integrative rispetto a quelle ordinarie si attesta al 10,8%, in lieve flessione rispetto al 10,9% nel 2022. A seguito di questa attività l’11,6% dei sinistri oggetto di approfondimento è stato chiuso senza seguito (in riduzione rispetto al 2022, quando era 11,8%), mentre solo per lo 0,9% è stata
presentata una denuncia/ querela (come nel 2022).
Anche nel 2023 la più alta incidenza di sinistri a rischio di frode si conferma nell’Italia meridionale, dove il 39,9% dei sinistri denunciati è risultato sospetto (in aumento rispetto al 39,0% nel 2022). L’incidenza dei sinistri che sono stati oggetto successivamente di una specifica istruttoria si riduce invece al 22,9% dal 23,7% registrato nel 2022. Di tutti questi sinistri il 14,3% è stato chiuso senza seguito (come nell’anno precedente). Le compagnie
di assicurazione hanno presentato denunce/querele per l’1,3% dei sinistri (valore in linea con quello del 2022).
Nelle Isole si è registrata nel 2023 un’incidenza dei sinistri a rischio di frode pari al 27,2%, in aumento dal 25,5% dell’anno precedente.
Sulla base dei dati della statistica annuale r.c. auto relativa ai sinistri di accadimento 2022 ANIA ha potuto ricavare la distribuzione provinciale dei sinistri in contenzioso e la loro incidenza rispetto ai sinistri che risultavano alla fine dell’anno ancora a riserva. Inoltre, è stato possibile anche stimare che il costo medio di un sinistro in contenzioso è oltre due volte quello della media di tutti i sinistri della generazione.
Se in parte del Centro e del Nord l’incidenza dei sinistri in contenzioso è nella media (livello che può ritenersi “fisiologico”), in alcune province della Lombardia, del Veneto, del Piemonte, dell’Emilia-Romagna e della Sardegna la percentuale è anche più bassa. Fenomeno opposto si rileva invece al Sud dove si registrano valori superiori alla media, con alcune province della Campania, della Calabria e della Puglia in cui l’incidenza dei sinistri in contenzioso raggiunge valori da 5 a 10 volte superiori.
Fonte: ANIA, L’Assicurazione italiana 2023-2024