La proroga del termine ultimo per adeguarsi all’obbligo assicurativo per tutti i veicoli agricoli situati in aree private è fuori dal Dl Agricoltura, e questo rischia di mettere in crisi l’intero settore agricolo. A lanciare l’allarme è Federacma, la Federazione Italiana delle Associazioni Nazionali dei Commercianti Macchine, che evidenzia come l’emendamento a firma dei relatori del provvedimento che prevedeva di prorogare l’entrata in vigore dell’obbligo, ovvero il presidente della Commissione Industria e Agricoltura Luca De Carlo (FDI) e il suo vice, il senatore Giorgio Maria Bergesio (Lega), è stato, infatti, ritirato.

L’obbligo assicurativo è quello del “rischio statico”, entrato in vigore con un decreto legislativo del ministero dei Trasporti lo scorso dicembre, ma posticipato al 30 giugno con il Dl Milleproroghe nell’attesa che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti convocasse i soggetti interessati (associazioni agricole, rivenditori) con l’Ania per comprendere come adempiere alle nuova indicazione comunitaria, stante l’inesistenza di adeguati e idonei strumenti assicurativi e la presenza di diverse complicazioni di tipo tecnico.

“Ci ritroviamo obbligati a dover rispettare una norma senza avere gli strumenti per farlo”, afferma in una nota Andrea Borio, presidente Federacma. “Forti anche delle dichiarazioni del sottosegretario all’Agricoltura, La Pietra, eravamo pronti a plaudire all’approvazione dell’emendamento dei senatori De Carlo e Bergesio: li ringraziamo comunque per l’impegno seppur non sia ancora chiaro cosa abbia portato al ritiro del testo”.

Ora, però per circa 100mila mezzi tra trattori, rimorchi e macchine operatrici presenti nei piazzali dei rivenditori è il caos. “Da un lato – precisa Borio – abbiamo un obbligo normativo da rispettare, su cui lo Stato comprendiamo non possa soprassedere essendo di derivazione comunitaria e ci esporrebbe all’avvio di una procedura d’infrazione. Dall’altro, però le assicurazioni non sanno quale prodotto applicare, rendendo di fatto impossibile assicurarci”.

Una situazione che attende di essere chiarita da sei mesi, ma che rimane ancora sospesa nel limbo. Da qui un appello a tutte le forze politiche e alle associazioni degli agricoltori per una rapida apertura di un tavolo di lavoro che possa coinvolgere gli stakeholder e giungere ad una soluzione condivisa, “dato che l’obbligo riguarda anche tutti i trattori non assicurati che operano nelle imprese agricole e non circolano per strada. È necessario giungere quanto prima a una risoluzione della questione”, osserva il presidente di Federacma.