di Francesco Sottile
Si è tenuta nella giornata di ieri presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma l’Assemblea Annuale dell’Ania, alla presenza – fra gli altri – del Presidente della Repubblica.
L’occasione è stata buona per festeggiare i primi 80 anni di vita dell’Associazione (compiuti in questi giorni) e per fare il punto sui principali trend di mercato, sulle prospettive e sulle prossime sfide che attendono il comparto assicurativo. Un comparto che deve oggi fronteggiare tantissime difficoltà, partendo dall’aggressione russa all’Ucraina, al conflitto in Medio Oriente, al cambiamento climatico e all’inflazione. Il tutto con un “ruolo economico e sociale ancora più importante di quello svolto sino ad oggi, sia in qualità di gestore professionale dei rischi sia in veste di primario investitore istituzionale”.
Nel sottolineare come i risultati del 2023 siano stati soddisfacenti – con un indice di solvibilità al 258% e quindi ampiamente superiore al doppio rispetto a quello previsto dalla normativa, e un volume totale di premi pari a circa 130 miliardi – la Presidente Maria Bianca Farina ha posto l’accento anche sulle prossime sfide che attendono il comparto:
- Il cambiamento climatico. Nell’evidenziare come nello scorso anno in Italia si sia registrato il massimo storico dei danni assicurati (oltre 6 miliardi, di cui 5,5 miliardi causati da eventi atmosferici e 800 milioni dalle alluvioni in Emilia-Romagna e in Toscana), la Dott.ssa Farina ha dato importanti novità in merito all’iniziativa del Governo di introdurre per tutte le imprese l’obbligo di copertura contro i danni catastrofali, con l’obiettivo di ridurre il gap di protezione assicurativa nel Paese. Sul punto “a breve sarà emanato il decreto interministeriale per il passaggio alla fase attuativa della norma. Il settore assicurativo sta definendo gli aspetti contrattuali e tecnici per assicurare alle imprese italiane la migliore copertura di questi rischi. In tale ambito è anche prevista la creazione di un pool di Compagnie, ad adesione volontaria, che, sfruttando il principio cardine della mutualizzazione, sarà in grado di ridurre il costo delle coperture per le imprese e quello del capitale per le Compagnie. Auspichiamo, perciò, che il raggio di azione della copertura sia rapidamente ampliato alla proprietà immobiliare privata, anche con l’ausilio – almeno in avvio – di incentivi di tipo fiscale”.
- I cambiamenti demografici, con l’Italia che registra un aumento della longevità e una bassa fecondità, accompagnato dal fatto che “più di un terzo delle persone non risparmia a sufficienza per la propria vecchiaia”. L’idea dell’associazione è chiara: “È necessario e urgente – a mio parere – far sì che il welfare italiano possa rispondere alle nuove domande, sfruttando le sinergie fra pubblico e privato. Serve un’azione sempre meglio coordinata che favorisca lo sviluppo della previdenza complementare, definisca un sistema di sanità integrativa e preveda un meccanismo che gradualmente arrivi a coprire tutti i cittadini contro il rischio di non autosufficienza. Occorre definire un vero e proprio Patto per la salute degli italiani, un secondo pilastro regolamentato che riesca a mutualizzare e, dunque, ridurre i costi per i singoli, anche attraverso un trattamento fiscale uniforme e di favore”.
- La digitalizzazione, fenomeno che ha subito una fortissima accelerazione nel corso dell’ultimo anno. Nel sottolineare come occorre assicurarne un utilizzo etico al fine di tenere indenni cittadini e lavoratori dai rischi di disinformazione e disintermediazione, la Dott.ssa Farina sottolinea come questa rappresenti una grande opportunità per l’intero comparto: “riprogettare i nostri business e migliorare la qualità dell’offerta per assicurare cittadini e imprese da rischi sempre più complessi, con coperture essenziali per la qualità della vita delle nostre comunità e la competitività del nostro tessuto produttivo e agricolo. Le Compagnie assicurative possono divenire protagoniste rilevanti di ecosistemi centrali, come quello della salute, della casa e della mobilità”.
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