Possedere delle competenze finanziarie di base è ormai indispensabile per i giovani, affinché possano accedere a servizi e prodotti finanziari in maniera responsabile e sicura e diventa quindi importante che gli interventi educativi siano precoci.
L’OCSE promuove periodicamente una rilevazione per misurare le competenze degli studenti quindicenni, proponendo dal 2012, oltre ai tradizionali domini di lettura, matematica e scienze, un modulo opzionale sull’alfabetizzazione finanziaria, che rappresenta una fonte informativa preziosa. Alla fine della scorsa settimana è stata presentata la quarta rilevazione PISA sull’alfabetizzazione finanziaria dei quindicenni curata per l’Italia da INVALSI, con cui la Banca d’Italia ha una collaborazione consolidata, nel corso di un convegno a cui hanno partecipato la Vice Direttrice Generale di Banca d’Italia, Chiara Scotti, Angela Romagnoli di Banca d’Italia e Carlo Di Chiacchio di INVALSI. La tavola rotonda, moderata da Magda Bianco di Banca d’Italia, ha visto intervenire Fabrizio Manca del Ministero dell’Istruzione e del Merito, Donato Masciandaro dell’Università Bocconi, e Anna Maria Ajello dell’Università di Roma Sapienza. A concludere i lavori Roberto Ricci, Presidente di INVALSI.
Hanno partecipato circa 98.000 studenti, rappresentativi di 10 milioni di studenti quindicenni provenienti da 20 Paesi. In Italia, hanno partecipato all’indagine oltre 6200 studenti di 343 scuole, inclusi licei, istituti tecnici e professionali, e centri di formazione professionale delle cinque macro-aree geografiche.
Gli esiti dell’indagine
Nonostante un miglioramento rispetto alla prima indagine del 2012 (in media di 17 punti), i risultati dell’attuale indagine non si discostano molto da quelli del 2015 e del 2018.
L’Italia ha ottenuto infatti un punteggio medio di 484 punti, al di sotto della media OCSE di 498. Questo risultato è simile a quello di Norvegia e Spagna, ma inferiore a Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Austria, Polonia, Portogallo e Ungheria.
Il 18% degli studenti italiani non raggiunge il livello minimo di competenza (Livello 2), mentre solo il 5% si colloca nella fascia più alta (Livello 5).
Gli studenti italiani hanno mostrato un incremento nella percentuale di coloro che raggiungono il livello più alto di performance, passando dal 2% nel 2012 al 5% nel 2022.
In Italia, la differenza tra studenti avvantaggiati e svantaggiati è di 68 punti, inferiore alla media OCSE di 87 punti. L’indice socioeconomico e culturale ha un impatto meno significativo rispetto ad altri paesi, con un aumento del punteggio di 29 punti per ogni incremento unitario dell’indice, contro i 37 punti della media OCSE.
Gli studenti del Nord Est e Nord Ovest ottengono punteggi medi superiori alla media nazionale, mentre gli studenti del Sud e Sud Isole ottengono punteggi inferiori.
Se si tiene in considerazione le diverse tipologie di scuola, gli studenti dei Licei conseguono i punteggi più alti (507 punti), seguiti dagli Istituti Tecnici (478 punti). Gli studenti degli Istituti Professionali e della Formazione Professionale ottengono punteggi inferiori, con circa il 50% che non raggiunge il livello minimo di competenza.
A livello di genere, i ragazzi italiani superano le ragazze in financial literacy di 20 punti, mostrando un divario maggiore rispetto alla media OCSE di 5 punti.
Anche nelle diverse aree geografiche tendenzialmente i ragazzi vanno meglio delle ragazze, con una differenza di punteggio significativa nel Nord Ovest (25 punti), nel Nord Est (18 punti) e nel Sud (27 punti). Nel Nord Ovest e nel Sud, inoltre, una quota superiore di ragazzi raggiunge il livello più elevato della scala di literacy finanziaria (Livello 5).
Considerando la tipologia di istruzione, differenze significative nel punteggio medio in financial literacy a favore dei ragazzi si osservano nei Licei (40 punti) e negli Istituti Tecnici (20 punti). In questi tipi di scuola, i ragazzi sono anche in grado di risolvere compiti di complessità più elevata in misura maggiore delle ragazze. Tra il 2012 e il 2022 il divario di genere in Italia è aumentato da 8 a 20 punti: ciò è dovuto al fatto che il punteggio medio è migliorato in modo più marcato per i ragazzi.
Il ruolo della famiglia
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