Nella prima metà del 2023 le operazioni M&A a livello globale hanno subìto un calo da record, a causa dell’aumento dei tassi di interesse e del clima d’incertezza. Ciò è quanto emerge dall’analisi del Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM) di WTW[1].
I dati raccolti in collaborazione con l’M&A Research Centre della Business School di Londra (ex Cass Business School), rivelano che, nei primi sei mesi del 2023, le operazioni da oltre 100 milioni di dollari hanno subìto un rallentamento significativo in tutto il mondo: con solo 280 operazioni completate rispetto alle 441 dello stesso periodo del 2022, la decrescita in termini di volumi è stata del 37%. Si tratta del numero più basso registrato nei primi sei mesi dell’anno dal 2009.
Le difficili condizioni macroeconomiche sono particolarmente evidenti in Nordamerica, dove si è registrato un calo di volumi per ben sei trimestri consecutivi, passando da un massimo storico di 173 operazioni nel terzo trimestre del 2021 a solamente 61 operazioni tra aprile e giugno 2023.
Oltre al numero di operazioni M&A in diminuzione, gli acquirenti hanno anche sottoperformato il mercato del 2,1%: si tratta di un netto calo dopo la performance positiva di +4,4% dei primi sei mesi del 2022. Tuttavia, nonostante la continua volatilità del mercato, l’M&A a livello globale ha ottenuto una performance complessiva positiva di +1,4% negli ultimi 12 mesi.
“Il contesto attuale, influenzato negativamente dall’aumento dell’inflazione, dai tassi di interesse, dai costi del capitale e da un maggiore controllo normativo, oltre che dalle forti turbolenze geopolitiche e dalla crisi economica, ha innescato un calo delle attività M&A più marcato di quanto previsto. I buyer hanno dovuto cambiare marcia per adattarsi a un mercato di M&A più cauto, sebbene le negoziazioni siano comunque andate avanti. Si prevede che queste tendenze continueranno anche nella seconda metà del 2023; per questo i potenziali buyer si impegneranno maggiormente nella ricerca di operazioni per affrontare le priorità strategiche, come espandersi in nuovi mercati e colmare le principali lacune di business”, ha commentato Andrea Scaffidi, Total Reward & Executive Solution Director di WTW.
L’andamento delle operazioni nei primi sei mesi del 2023 si è risollevato grazie all’Asia-Pacifico, dove gli acquirenti continuano a sovraperformare l’indice regionale. I buyer della regione hanno sovraperformato del 10,9%, con 72 operazioni concluse nel primo semestre 2023, nonostante un calo del 25% rispetto al 2022 (96 operazioni).
Al contrario, gli acquirenti nordamericani hanno sottoperformato l’indice regionale del 5,9%, mentre gli europei hanno sottoperformato dell’8,3%.
Dal report WTW emerge inoltre che:
- Nella prima metà del 2023 sono state completate solo 3 operazioni di grandi dimensioni, rispetto alle 12 del primo semestre del 2022.
- La performance del mercato nordamericano per il secondo trimestre del 2023, in calo del 10,3%, è la seconda peggiore mai registrata, superata solo dal secondo trimestre del 2020, anno dello scoppio della pandemia. La performance degli acquirenti europei negli ultimi tre mesi è la peggiore mai registrata, di -10,8%.
- Gli acquirenti dell’Asia-Pacifico hanno registrato una performance positiva per otto trimestri consecutivi. Per contestualizzare il dato, nello stesso periodo gli acquirenti del Nord America hanno registrato solo due trimestri positivi, mentre l’Europa solo uno.
- Le operazioni intraregionali sono aumentate per tre trimestri consecutivi (rispetto a quelle interregionali) e anche le transazioni intrasettoriali hanno registrato un aumento importante rispetto al primo trimestre, da +57% a +67% (rispetto alle transazioni intersettoriali). Questi dati indicano la chiara tendenza da parte degli acquirenti nella ricerca di operazioni più vicine a casa.
Scaffidi ha aggiunto: “Quando l’inflazione si stabilizzerà e i mercati del credito si riapriranno, ci aspettiamo che le operazioni M&A aumentino considerevolmente, grazie alla spinta della domanda latente, della trasformazione digitale, del ribilanciamento del portafoglio e dalle questioni ESG che continueranno a essere fattori chiave”. “Le operazioni di grandi dimensioni resteranno difficili da realizzare a causa delle crescenti pressioni normative. Le aziende sono infatti più propense a perseguire operazioni di piccole e medie dimensioni, più facili da portare a termine rispetto ai “megadeal” e meno rischiose nell’attuale contesto economico. Ma nella corsa alle acquisizioni – a prescindere dalla portata delle operazioni – sviluppare una due diligence più rapida, approfondita e mirata, unita a un piano d’integrazione efficace, si rivelerà ancora più critico in questo contesto d’instabilità”.
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[1] Il Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM) è condotto da WTW dal 2008 in collaborazione con il M&A Research Centre della Bayes Business School di Londra.