Una delle più evidenti conseguenze del cambiamento climatico è l’intensificarsi dei forti temporali e questo pone l’infrastruttura che protegge milioni di americani dalle inondazioni davanti a nuovi problemi.
L’ottava edizione del “National Risk Assessment: The Precipitation Problem” pubblicata dalla First Street Foundation (FSF), un gruppo di ricerca senza scopo di lucro di New York, mostra l’urgenza di avere a disposizione dati accurati sulle precipitazioni a livello federale. Secondo quanto scrive il report, la National Oceanic Atmospheric Association (NOAA) e la FEMA (L’Ente federale per la gestione delle emergenze) si basano su dati diventati obsoleti. Le attuali analisi del NOAA sulle stime delle precipitazioni non riflettono le attuali condizioni reali e non tengono conto degli effetti del cambiamento climatico. Inoltre, le informazioni risultano essere incoerenti tra le varie regioni. La NOAA ha ricevuto stanziamenti dal Congresso nel 2023 per aggiornare le sue analisi dei dati, ma il lavoro non sarà completato prima del 2027.
Falle sono inoltre rilevate nella FEMA Special Flood Hazard Area (SFHA) che, secondo il report, non tiene adeguatamente conto delle precipitazioni, con il risultato di lasciare circa metà del Paese scoperto dal rischio di inondazioni.
Secondo le stime della First Street Foundation, circa 12,6 milioni di case, a livello nazionale, sono esposte al rischio inondazione nonostante non siano tra quelle indicate dal governo federale per acquistare un’assicurazione contro le inondazioni.
Gli Stati Uniti, scrive il New York Times, “investiranno centinaia di miliardi di dollari in strade, ponti e porti nei prossimi anni nell’ambito del piano infrastrutturale bipartisan che il presidente Biden ha firmato nel 2021. I calcoli di First Street suggeriscono che molti di questi progetti sono in costruzione secondo standard ormai superati”.
Matthew Eby, direttore esecutivo di First Street, ha affermato di sperare che nuovi dati più sofisticati possano essere utilizzati per rendere questi investimenti più efficienti “in modo da non spendere 1,2 trilioni di dollari sapendo in partenza che i metodi sono sbagliati”.
First Street Foundation ha creato un modello sulle precipitazioni (FSF-PM) che, a quanto sostiene, correggerebbe le imprecisioni del NOAA riuscendo a fornire una migliore comprensione del verificarsi di forti precipitazioni e del rischio di inondazioni. Secondo le stime della FSF-PM, ciò che il NOAA etichetta come precipitazioni con una probabilità di accadimento stimata in 1 anno su 100 (quando cadono poco meno di tre pollici di pioggia in un’ora), si verificheranno invece in molte località e ben più frequentemente di quanto stimato a suo tempo: il 51% della popolazione ha ora più del doppio delle probabilità di subire questo rischio.
La caratterizzazione obsoleta del rischio di alluvione è ulteriormente esacerbata dalla FEMA SFHA, afferma il rapporto, citando la mancanza di integrazione del rischio di precipitazioni utilizzata dalla SFHA. Ciò significa che ci sono oltre 8 milioni di beni immobili non inclusi dalla SFHA nelle aree a rischio di inondazioni speciali causate da precipitazioni. Gli stati con la più alta percentuale di edifici esclusi da questo rischio sono: Washington DC (91%), Mississippi (90%), Iowa (83%), Kentucky (83%) e Rhode Island (83%), afferma il rapporto.