Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il governo vuole incentivare la sottoscrizione di polizze contro le catastrofi naturali e chiede alle assicurazioni di investire nel Fondo Strategico nazionale. Nel ddl Catastrofi «abbiamo inserito una norma per rendere certo a chi si assicura contro i rischi catastrofali che i rimborsi si ottengono in tempi congrui», ha detto durante il suo intervento all’assemblea dell’Ania il ministro delle Imprese Adolfo Urso, «La norma, ha spiegato il ministro, prevede che il 30% deve essere erogato subito dalla compagnia».
«Il settore assicurativo con il salvataggio di Eurovita (che ha visto in campo Allianz, Generali Italia, Intesa Sanpaolo Vita Poste Vita e Unipol Sai, ndr) ha mostrato solidità e senso di responsabilità» ma è «indispensabile introdurre elementi di riforma del quadro normativo». L’invito a riformare le polizze Vita è arrivato dalla presidente di Ania Maria Bianca Farina durante la relazione annuale dell’associazione che rappresenta le compagnie. Il suggerimento è prevedere «misure ad hoc che limitino l’effetto sugli assicurati di perdite realizzate cedendo titoli in minusvalenza a fronte di riscatti», ma occorre anche «introdurre un sistema di garanzie variabili nel tempo, ad esempio per 3-5 anni, saldamente ancorate agli andamenti dei tassi risk free», ha spiegato. La riforma del comparto Vita è del resto aperta anche sul tavolo dell’Ivass, il cui presidente Luigi Federico Signorini ieri ha annunciato l’avvio di una seconda fase di consultazione dopo quella chiusa un anno fa. «L’evoluzione delle condizioni finanziarie nell’ultimo anno ha rafforzato la necessità di intervenire, ma ha anche meglio focalizzato gli aspetti rilevanti», ha puntualizzato. Riferendosi al caso Eurovita ha aggiunto che c’è bisogno di «rivedere le norme che regolano la materia delle polizze a rendimento garantito riscattabili a valori predeterminati e di considerare anche l’introduzione di un fondo di garanzia».
ltre metà delle notifiche arrivate a Palazzo Chigi per valutare l’eventuale uso del Golden Power riguardava operazioni escluse dalla normativa sull’applicazione dei potersi speciali a tutela dei settori strategici. Sono state 314 su 608 totali. Il settore più coinvolto, nel perimetro di applicazione della normativa, è quello della salute con il 20% dei casi, seguito dalla difesa e dalla sicurezza con il 18% e dalle comunicazioni con quasi il 9%. Banche e assicurazioni coprono circa il 7,2% delle notifiche, mentre le tecnologie finanziarie critiche il 4,2%.
Nei primi tre mesi dell’anno il deficit ha corso più veloce del pil. Gli ultimi dati Istat, che registra anche un aumento del 3,1% del potere d’acquisto delle famiglie e una propensione al risparmio del 7,6%, segnalano un balzo dell’indebitamento tra gennaio e marzo, salito al 12,1% rispetto all’11,3% dello stesso periodo dello scorso anno. Il peggioramento è l’effetto della minore incidenza delle entrate, riflesso in una riduzione della pressione fiscale, scesa dello 0,9% sui primi tre mesi del 2021 al 37%.
La questione Generali, dopo il via libera di Ivass a Delfin per salire fino al 20% della compagnia (rispetto al 9,77% attuale), torna nei palazzi della politica. A sollevare il tema è stata la deputata Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd, che in un’interrogazione al ministro dell’Economia e al ministro delle Imprese, ha chiesto lumi sull’iter che ha portato l’Ivass a dare disco verde alla società della famiglia Del Vecchio. «Il governo chiarisca quali procedure sono state seguite dall’Ivass nell’autorizzare Delfin a detenere una partecipazione qualificata superiore al 10% del capitale di Generali. Il ruolo di Generali è centrale come custode di una quota importante del risparmio italiano e di conseguenza per l’economia del Paese», ha scritto. «Quindi è rilevante sapere se i ministri competenti siano a conoscenza di fatti e decisioni connesse a un’operazione che potrebbe riaprire la partita per il controllo della più grande compagnia assicurativa del Paese con oltre 500 miliardi di attività in gestione».

Si profila un disastro ambientale, seppur localizzato. Il 22 e il 23 giugno, in provincia di Cosenza e in prossimità del confine meridionale con la provincia di Crotone, una gran quantità di percolato prodotto dalla discarica di rifiuti tossici non pericolosi di Pipino, frazione di Scala Coeli, è piombata nei torrenti Cacciadebiti e Patia, affluenti del fiume Nicà, contaminando le acque per sei km dei loro corsi e raggiungendo il mare. Per avere una quantificazione esatta del danno per aziende agricole e allevamenti e per capire se siano state inquinate le falde acquifere, occorrerà aspettare i risultati delle analisi chimiche effettuate da Arpacal (l’agenzia calabrese per la protezione ambientale), ad oggi non ancora diffuse ai cittadini, sebbene sembra siano state inviate agli enti competenti.
Il 28 giugno Finprog (famiglia Doris) ha acquistato 100 mila azioni Mediobanca, portando la propria partecipazione dallo 0,52 allo 0,53%. Il dato emerge da una nota sull’accordo di consultazione tra alcuni soci, che pesa per il 10,85% del capitale della merchant bank milanese. Recentemente l’a.d. di Banca Mediolanum, Massimo Doris, aveva ribadito il suo supporto al numero uno di Mediobanca, Alberto Nagel, ma ha negato qualsiasi interesse ad avere un ruolo più attivo nel capitale. Doris punta sulla riconferma di Nagel alla guida operativa.
«In un 2022 particolarmente complesso le compagnie di assicurazione hanno confermato la loro solidità. Gli indici di solvibilità sono rimasti pressoché stabili a livelli di assoluta sicurezza: due volte e mezzo i minimi di legge, in linea con la media europea. Il volume degli investimenti è pari a 900 miliardi». Così si è espressa Maria Bianca Farina durante l’assemblea dell’Ania, l’associazione delle compagnie assicurative. Nel 2022 i premi complessivi sono diminuiti del 6% dopo il +4,5% dell’anno precedente. Il dato aggregato è la sintesi del forte ribasso accusato nel ramo vita (-10,4%) e dell’espansione nel ramo danni (+6,3%).
Crescono le segnalazioni di operazioni sospette all’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia (+11.4%), ma la loro “qualità”, ai fini della lotta al riciclaggio e alla criminalità, è sempre più bassa: il 30% circa delle 155.426 SOS (segnalazioni di operazioni sospette) inviate all’Uif nel 2022 sono state valutate dagli uffici “prive di sufficienti profili di rischio o connotate da deboli elementi a supporto del sospetto”. Un’ampia maggioranza di queste segnalazioni è arrivata come di consueto dal sistema bancario e finanziario, con un accresciuto contributo dei prestatori di servizi di gioco e degli operatori non finanziari, “mentre l’apporto dei professionisti ha registrato variazioni più contenute”, e, in molti casi, sono state trasmesse da questi a “scopo meramente cautelativo” per evitare le sanzioni della normativa antiriciclaggio (231-2007).
Un accordo bonario per chiudere i reclami privacy. È questa l’integrazione più rilevante al Gdpr (regolamento Ue 2016/679) proposta ieri dalla Commissione Ue, che ha formalizzato il progetto di regolamento sulla disciplina dei reclami e in particolare dei procedimenti transfrontalieri (casi in cui i trattamenti riguardano persone che si trovano in più stati dell’UE).
Internet non è un buffet di dati, utilizzabili liberamente per inviare pubblicità personalizzata, strumentalizzando le alternative al consenso previste dal Gdpr, come la manifesta diffusione pubblica, necessità contrattuali, legittimi interessi dell’impresa e così via. A stoppare l’abusivo ricorso ad istituti diversi dal consenso, quando si vogliono raccogliere i dati personali di chi usa le cosiddette reti sociali per propinare messaggi commerciali, è la Corte di Giustizia Ue (sentenza del 4/7/2023 nella causa C-252/21), in un caso che ha coinvolto Meta, stabilendo anche che i garanti antitrust possono motivare con avvenute violazioni della privacy i provvedimenti repressivi di illecite posizioni dominanti. Un alt alle elusioni del consenso applicabile a tutti gli operatori economici.

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Nelle ultime settimane i segni erano evidenti ma ora non ci sono più dubbi. L’ancora in parte misterioso fenomeno «El Niño» è adesso in pieno svolgimento riscaldando le acque dell’Oceano Pacifico meridionale. Le preoccupazioni per le sue conseguenze climatiche sul continente americano e nel Sud del pianeta si accentuano man mano che la «Noaa», la National Oceanic and Atmospheric Organisation statunitense fornisce i dati in crescita sulle temperature oceaniche raccolte dai satelliti. «El Niño» (il bambinello), battezzato così perché avviene a cavallo dell’inverno, è un fenomeno che interessa il Pacifico e l’atmosfera soprastante sovvertendo la nomale circolazione delle rispettive correnti innescando eventi meteorologici estremi e devastanti.
«Il governo chiarisca quali procedure sono state seguite dall’Ivass nell’autorizzare Delfin a detenere una partecipazione qualificata superiore al 10% del capitale di Generali». È quanto chiesto dalla deputata del Pd, Debora Serracchiani, in un’interrogazione.
«Le sfide che ci attendono». È questo il titolo del paragrafo con i passaggi chiave della relazione annuale di Maria Bianca Farina nella sua veste di presidente dell’Ania. Le prove da affrontare sono note alle imprese del settore assicurativo, in particolare quando si tratta delle variabili legate al cambiamento del clima e all’invecchiamento della popolazione. «Il rischio e l’incertezza sono e resteranno le condizioni normali del nostro tempo. Ma non possiamo aspettare — osserva Farina — che il rischio e l’incertezza si diradino, prima di iniziare a programmare il futuro». Una considerazione seguita dalla consapevolezza che alcune «cose possiamo prevederle molto bene. Il cambiamento climatico non è più semplicemente un rischio, ma una realtà».

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Le partite finanziarie su Generali e Mediobanca trovano spazio nelle aule parlamentari, segno che anche la politica vuole avere voce in capitolo. Prima è arrivata l’interrogazione parlamentare della deputata del Pd Debora Serracchiani, rivolta ai ministri Giorgetti e Urso. «Il governo chiarisca quali procedure sono state seguite dall’Ivass nell’autorizzare Delfin a detenere una partecipazione qualificata superiore al 10% del capitale di Generali. È rilevante sapere se i ministri competenti siano a conoscenza di fatti e decisioni connesse a un’operazione che, a quanto rilevato dagli osservatori, potrebbe riaprire la partita per il controllo della più grande compagnia assicurativa del Paese con oltre 500 miliardi di attività in gestione».
Il legame tra Mediobanca e Generali, che risale al Dopoguerra, non si può certo ridurre al contributo di utili che l’assicuratore triestino offre alla banca d’affari, che ne detiene il 13,1% e incassa pro quota l’utile.
Dopo 7 anni il fenomeno sta per ripetersi. Il Wmo: “I governi si preparino” In Italia potrebbe causare un aumento delle piogge in autunno e inverno. In un 2023 candidato a diventare l’anno più caldo della storia, la Gran Bretagna ha registrato il suo giugno più torrido. Le temperature dell’Atlantico hanno toccato il record di sempre, con 1,1 gradi in più rispetto alla media e punte di 5 gradi al largo dell’Irlanda. Nel sud degli Usa permane da due settimane un’ondata di calore con picchi di 46 gradi. In Cina invece il caldo anomalo di giugno è terminato, ma l’alluvione che l’ha seguito ha lasciato senza casa 10 mila persone. Dopo il Canada intanto la Siberia ha iniziato a bruciare e il governatore della Jacuzia ha dichiaratolo statod’emergenza.
La spesa sociale cresce in modo diseguale: meno risorse in settori cruciali Restano abissali i divari Nord-Sud. Migliora la competenza digitale. Il Rapporto Cnel racconta di un’Italia che fa passi in avanti nei servizi pubblici, con un balzo della digitalizzazione anche grazie alla spinta della pandemia, ma non riesce a superare i fortissimi divari territoriali, e neanche ad affrontare le nuove sfide, a cominciare da quella dell’invecchiamento della popolazione, con la richiesta di servizi territoriali sempre più capillari e specializzati.
Qua nessuno lava i pavimenti, perché ci sono cose più importanti da fare. Ad esempio, organizzare il tè del pomeriggio, e anche la partita a carte. Parlare con gli ospiti, che saranno pure anziani e/o malati, ma gradiscono sempre la compagnia, la chiacchiera che fa passare il tempo lungo della casa di riposo. Questa poi, è parecchio speciale e pure intelligente, a partire dal pulitore di pavimenti che è un “cobot” (“collaborative robot”), che avanza deciso lungo i corridoi e lava e forse incera quattromila metri quadri di superfici, annusa gli ostacoli e li evita, essendo dotato di sensori e telecamere, e fa il suo mestiere avanti e indietro, forse giorno e notte.