L’Inviato Speciale

Di Ugo Ottavian

Un gruppo di ragazzi di oggi, avvezzi alla tecnologia che usano a piene mani, capendola e sfruttandola ricavandone un business, postando più video su youtube per pubblicizzare le loro gesta. Vivono così. Lo scopo, neanche troppo nascosto è uno solo, avere più followers in pratica farsi seguire, contare di più, fare più soldi per potere continuare il loro giro.

E’ questo il contesto ove si è consumato un incidente con esito mortale per uno dei tre occupanti di una Smart che ha avuto la ventura di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

I fatti

Sono le 14,45 del 14 giugno scorso, a bordo di una Smart ForFour c’è una mamma Elena Uccello accompagnata dai due figli, Manuel un bambino di 5 anni e la sua sorellina. L’auto sta percorrendo Via di Macchia Saponara a Casalpalocco, nella periferia sud di Roma e pare dovesse girare a sinistra. Si accinge perciò ad eseguire la sua manovra. Ha messo la freccia? Pare di si, a dirlo è l’autista del bus di linea n.016 dell’Atac che riferisce di aver visto la Smart bianca mettere la freccia ed iniziare a svoltare.

Alla guida di un potente suv azzurro, una Lamborghini Urus che sta sopraggiungendo c’è il 22enne, Matteo Di Pietro che risulterà poi positivo per la cannabis nei successivi test antidroga. L’atmosfera a bordo è quella di sempre, si ride, si scherza, tutti girano i video coi telefonini. Verranno poi assemblati e pubblicati su Youtube.

Pare che il suv stesse tentando il sorpasso mentre la Smart guidata da Elena Uccello stesse girando a sinistra. La velocità della Lamborghini sembra esser stata elevata, di sicuro oltre i 100 km. orari, verrà confermato dalle riprese di alcune telecamere della zona. Sul luogo la velocità consentita è di 50 Km. all’ora.

In quelle frazioni di secondo, le due auto incrociano le loro traiettorie e lo scontro è inevitabile. Alcuni operai stranieri presenti in loco, subito dopo il colpo accorrono in strada per cercare di prestare i primi soccorsi. La Smart, a causa dell’impatto e della velocità del mezzo investitore, è stata trascinata avanti di oltre 20 metri dal punto dell’urto.

Sul Suv guidato da Matteo Di Pietro, lui e gli altri occupanti dell’abitacolo Alessio Ciaffaroni, Vito Lo Iacono e Simone Dutto dello stesso gruppo “Theborderline”, si continua a ridere e a girare la scena con i telefonini. A bordo, l’unica a non far parte del gruppo è Gaia Nota, è seduta a fianco d Matteo Di Pietro. Gli inquirenti che l’hanno ascoltata, la considerano un testimone attendibile e puntano molto sul fatto che proprio lei contribuisca a chiarire la dinamica dell’incidente.

Il Giudice per le indagini preliminari Angela Gerardi, cui il caso è stato affidato annota con sgomento l’assoluta inconsapevolezza del Di Pietro di dover rispettare i limiti di velocità e le regole del codice della strada.

Gli atteggiamenti che il Di Pietro avrebbe dovuto usare alla guida, in quelle condizioni di tempo e di luogo, per questione di semplice buon senso  sarebbero sicuramente dovute essere improntate ad una maggiore prudenza.

La cosa che più raccapriccia è il fatto che Manuel, un bambino di soli 5 anni, alle ore alle 16,50 del 14 giugno ha cessato di vivere, mentre sono ferite seppur in maniera non grave la mamma e la sorellina. Gli occupanti della Lamborghini scendono con le loro gambe dal mezzo. La Lamborghini condotta dal Di Pietro era stata noleggiata e sarebbe dovuta rimanere a disposizione dei ragazzi per tre giorni. Questi i fatti.

Il Box dell’Assicuratore

Di sicuro i fatti andranno accertati sino in fondo. Ma questo è compito degli inquirenti. Le cose più importanti al momento restano le domande, soprattutto quelle che hanno un risvolto giuridico, risarcitorio ed assicurativo.

Ed allora ci si chiede:

Guardando alla guida del Suv:

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