Secondo le stime di Goldman Sachs, nel secondo trimestre del 2023 le perdite assicurate dovute alle principali catastrofi naturali raggiungeranno i 17 miliardi di dollari.
Questa cifra comprende circa 13 miliardi di dollari negli Stati Uniti, a causa della grandine e dei forti temporali convettivi negli Stati meridionali e in Texas.
Gli analisti hanno rilevato che la perdita di circa 17 miliardi di dollari è leggermente superiore alla media decennale del secondo trimestre.
Le stime di Goldman Sachs sono notevolmente superiori a quelle di JP Morgan, che in precedenza aveva stimato che le perdite assicurate da catastrofi nel II trimestre sarebbero state inferiori a 10 miliardi di dollari.
Secondo gli analisti, le perdite causate dalle tempeste di grandine hanno un impatto più “significativo” sugli operatori assicurativi dei rami personali, poiché in genere si tratta di danni alle automobili e ai tetti delle case. Ciò è già stato dimostrato dai comunicati catastrofali mensili di ALL e PGR, che hanno indicato perdite CAT superiori alla media per aprile e maggio 2023.
Tra i dati utilizzati per aggregare le stime dei sinistri catastrofali, gli analisti hanno dichiarato di aver notato che il valore complessivo in dollari a carico degli assicuratori è aumentato notevolmente nonostante il conteggio degli eventi meteorologici (accumulato dai dati NOAA) implichi un anno inferiore alla media.
Goldman Sachs ha attribuito questo fenomeno a due fattori principali: l’aumento della gravità e dei costi dei sinistri, che hanno contribuito ad aumentare gli esborsi per i sinistri causati da queste tempeste, e i cambiamenti nella ritenzione dei perils secondari, dove i riassicuratori hanno sostenuto la maggior parte delle perdite negli ultimi anni.
Inoltre, i dati NOAA indicano impatti inferiori ai trimestri per quanto riguarda la frequenza del maltempo nel periodo, mentre i mesi di aprile e giugno 2023 sono risultati superiori alla media storica quinquennale a causa di grandinate elevate, tornado e vento.
Il mese di maggio è stato inferiore alla media storica per tutti e tre i pericoli (grandine, tornado, vento), contribuendo alla frequenza totale degli eventi meteorologici nel T223, inferiore di circa l’8% rispetto alla media storica quinquennale, a causa della diminuzione di tornado e vento, compensata dall’aumento della grandine.