Secondo quanto riporta Reuters, Axa starebbe valutando se vendere le attività di riassicurazione property e casualty della controllata Axa XL, con sede alle Bermuda, che a fine dicembre era valutata circa 2 miliardi di dollari. Le opzioni prese in considerazione sono due: la vendita o la quotazione in borsa di XL Re.
L’assicuratore francese cercherebbe quindi di ridurre la propria esposizione alle catastrofi naturali, migliorando così la prevedibilità dei risultati di Axa XL, che ospita XL Re. Nel 2022, il fatturato di Axa XL Reassurance è già sceso del 27% a 3,2 miliardi di euro, riflettendo, secondo la società, la forte riduzione dell’esposizione alle catastrofi naturali, “in linea” con la sua strategia.
Se completata, l’operazione rientrerebbe in una recente ondata di transazioni nel settore, messo sotto pressione da un contesto di prezzi elevati. Secondo il broker Gallagher Re, i prezzi della riassicurazione delle catastrofi naturali negli Stati Uniti sono aumentati del 50% nel rinnovo del 1° luglio. Lo scorso maggio, il network assicurativo American International Group ha venduto la sua filiale di riassicurazione Validus Re per circa 3 miliardi di dollari. Skyward Specialty e Fidelis Insurance Holdings hanno entrambe quotato le loro attività alla borsa di New York quest’anno. Secondo la Reuters, anche Hamilton Insurance Group sta valutando la possibilità di un’IPO.
Axa ha acquistato il gruppo americano XL nel 2018 per oltre 15 miliardi di dollari. Già due anni fa il ramo riassicurativo di Axa aveva suscitato l’interesse della mutua assicuratrice Covéa, che aveva dato vita a trattative, non andate a buon fine. Sarà diverso questa volta? Il gruppo francese ha rifiutato di confermare questa informazione.