Nelle sue analisi sul mercato assicurativo globale, Swiss Re prevede una crescita per l’anno in corso e anche per il 2023, con il totale dei premi emessi che a fine anno dovrebbe superare per la prima volta nella storia i 7.000 miliardi di dollari (+6%).
Un risultato ottenuto anche grazie a una solida crescita dell’occupazione e del reddito, dall’inasprimento dei tassi dei premi P&C (property & casualty) e da una maggiore consapevolezza dei rischi legati alla mortalità e alla salute nella popolazione. A fine anno, i volumi dei premi saranno superiori del 17% rispetto ai livelli pre-Covid, a testimonianza della capacità di resistenza avuta dal settore assicurativo durante la pandemia e da una nuova, crescente, domanda di protezione.
Le stime sono del World Insurance Sigma appena pubblicato dallo Swiss Re Institute. Lo studio sottolinea che il combinato disposto di economia in rallentamento e inflazione elevata indebolisce la raccolta premi, con un aumento che nei prossimi due anni sarà, in termini reali e quindi depurato dagli effetti dell’inflazione, inferiore all’1,2% annuo. D’altro canto, l’incremento dei tassi d’interesse sosterrà la redditività del settore, grazie a rendimenti d’investimento più elevati.
Jerome Haegeli, capo economista Swiss Re spiega: “in un contesto difficile il settore mostra vitalità, capacità di resistenza e di crescita e aver raggiunto i 7.000 miliardi di dollari di premi è un traguardo importante. Tuttavia, bisogna tenere d’occhio l’inflazione. Se questa aumenta, cresce anche il costo dei rimborsi per incidenti, catastrofi e per ogni tipo di sinistro. In ogni caso – aggiunge Haegeli – l’aumento dei tassi di interesse sosterrà la redditività degli assicuratori nel medio termine.”
Secondo il World Insurance Sigma nel ramo Danni, la raccolta premi 2022 dovrebbe aumentare del 7,1% in termini nominali, raggiungendo così 4.100 miliardi di dollari di raccolta entro fine anno. Depurata dagli effetti dell’inflazione, la crescita in termini reali sarà dello 0,8% per il 2022 e del 2,2% per il 2023%, con una accelerazione maggiore nel settore commerciale che in quello personale.
Nel segmento Vita i premi aumenteranno del 4,8% in termini nominali nel 2022, raggiungendo i 3.100 miliardi di dollari. Al netto dell’inflazione, tuttavia, ci sarà una contrazione del 0,2% quest’anno e un ritorno alla crescita nel 2023. Nel lungo periodo il trend di crescita si basa su una maggiore e più diffusa consapevolezza del rischio e quindi una maggiore domanda di protezione arrivata con la pandemia. Inoltre, anche se i sinistri da Covid perdureranno nel 2022, il loro volume probabilmente si ridurrà, favorendo così un miglioramento della redditività del ramo Vita.
Guardando ai diversi mercati assicurativi gli Stati Uniti si confermano il più grande del mondo, con premi totali pari a 2.700 miliardi di dollari nel 2021 e una crescita che nel 2021, in termini nominali, è stata dell’8,1%.
La Cina è il secondo mercato e, con quasi 700 miliardi di raccolta premi complessivi, pesa ormai per il 10,1% del mercato assicurativo globale.
In Europa sia il Regno Unito che la Francia mostrano una robusta crescita in termini nominali nel 2021, con incrementi rispettivamente del 16,7% e del 24% rispetto all’anno precedente, il 2020 pandemico. I due Paesi rimangono al quarto e quinto posto della classifica globale.
In Italia, rispetto al 2020 pandemico, la raccolta premi è aumentata dell’11,5%, salendo così a 190 miliardi totali. Il peso sul mercato assicurativo globale è del 2,8%, meno della metà del Regno Unito e un inferiore di un terzo rispetto alla Francia.