A MAGGIO 2,9 MILIARDI DI RACCOLTA (SU 3,9) SONO ANDATI IN STRUMENTI DI LIQUIDITÀ
di Marco Capponi
Le reti di consulenza fanno il pieno di raccolta anche a maggio, ma a farla da padrona nel mese sono i conti correnti. Su un totale di 3,9 miliardi di euro di afflussi, ha rilevato Assoreti, il 75%, ossia 2,9 miliardi, è confluito in liquidità, per un totale da inizio anno di 12,7 miliardi (più del doppio dei 6 del 2021). Un dato che desta preoccupazione, anche perché, con l’inflazione al 6,8%, una quota così alta di denaro non investito rischia di essere erosa dal carovita galoppante. Ma dietro al numero grezzo ci sono diverse chiavi di lettura. Primo, l’incremento del numero di clienti, che nel mese sono aumentati di 18mila unità (4,9 milioni il totale), portando in dote ai consulenti il loro patrimonio liquido parcheggiato nei conti e pronto per essere investito. Secondo, come sottolineato anche dal segretario generale dell’associazione di categoria Marco Tofanelli, la necessità di una «continua attività di pianificazione nel tempo degli investimenti», che in un periodo di complessità macroeconomiche e di mercato come l’attuale può richiedere periodi di stabilizzazione più lunghi.

Terzo, non meno importante, l’assenza nel mese di reali disinvestimenti. Guardando alla componente di risparmio gestito infatti l’apporto alla raccolta è stato positivo per quasi 881 milioni (8,8 da inizio anno), trainata dai 723 milioni confluiti nei prodotti assicurativi e previdenziali (in particolare le polizze unit-linked, prossime ai 515 milioni) e dalle gestioni patrimoniali individuali, positive per 347 milioni. Il contributo delle reti al sistema dei fondi aperti ha raggiunto, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, i 756 milioni, dato che si confronta con i deflussi da 370 dell’intero sistema fondi censito da Assogestioni, che comprende reti e tradizionali sportelli bancari. Guardando ai risultati conseguiti da inizio anno i consulenti hanno portato al sistema 7,7 miliardi di raccolta in fondi comuni, il 55% dei poco meno di 14 miliardi di afflussi netti complessivi. Da notare inoltre come nel mese, nonostante le forti turbolenze sui mercati azionari, i fondi specializzati in equity abbiano contribuito positivamente per 764 milioni, confermando quanto già registrato da Assogestioni nella sua mappa mensile, mentre nel reddito fisso hanno prevalso i riscatti, che si sono tradotti in 752 milioni di deflussi sui comparti obbligazionari.

A livello di singole società, campione di raccolta nel mese di maggio è stato il gruppo Fideuram (comprensivo di Fideuram, Intesa Sanpaolo Private Banking, Iw sim e Sanpaolo Invest sim), che ha messo a segno afflussi per 1,2 miliardi (5,9 da inizio 2022). Segue Fineco a quota 807 milioni. Terzo gradino del podio mensile per Banca Generali, che ha sfiorato 600 milioni. Guardando solo al gestito infine la medaglia d’oro del mese l’ha conquistata Banca Mediolanum: a maggio i flussi netti per l’istituto guidato da Massimo Doris sono stati pari a 327 milioni. (riproduzione riservata)

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