Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Le assicurazioni vanno bene anche in momenti difficili. L’indice di solvibilità del settore, come emerso ieri durante l’assemblea Ania, è oggi due volte e mezzo il minimo richiesto, gli investimenti complessivi sfiorano i 1.050 miliardi e nei primi mesi dell’anno il ramo Danni (non auto) ha continuato a svilupparsi e pure il vita, malgrado la riduzione dei premi, a registrare raccolta netta positiva. Certo, le nubi all’orizzonte non mancano: dal rischio di un rallentamento della domanda dei risparmiatori, ai timori di un aumento del costo dei sinistri per l’inflazione oltre alla perdita del valore dei titoli in portafoglio per la ripresa dello spread e il rialzo dei tassi. Ma in questa fase di grande incertezza, aggravata dal conflitto in Ucraina, le compagnie hanno anche la responsabilità di dare certezze al sistema economico, come ricordato ieri dal ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.
Dalla raccolta di giugno di Anima arriva un altro indizio su quanto i timori di recessione e le incertezze sulla situazione economica globale stiano pesando sul settore del risparmio gestito italiano. Nel mese appena concluso la raccolta netta della società del ceo Alessandro Melzi d’Eril è stata negativa per 247 milioni di euro: un risultato inferiore alle stime degli analisti, che conferma la tendenza dei risparmiatori italiani a tornare alla liquidità, già in atto dall’inizio del conflitto. Arriva dopo l’allarme di Credit Suisse, già riportato ieri su MF-Milano Finanza, su come la decrescita degli asset under management delle banche italiane sia destinata a erodere i ricavi da commissioni degli istituti.
Non si è ancora spenta l’eco delle presunte dimissioni entro l’anno – poi smentite anche se non adeguatamente – del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e già si lancia nelle cronache un nuovo caso, costruito ad hoc, a proposito delle dimissioni del presidente della Consob, Paolo Savona. Che, però, non è nuovo a ipotesi, sempre irrealistiche della specie, che spesso sembrano avere i «primi moventes» in coloro che vorrebbero un’authority magari sullo stile di quella che fu del presidente Bruno Pazzi, che rimase in sella dal 1990 al 1992. A questo si aggiunge la vicenda delle nomine per incarichi di direzione in imprese pubbliche che, pur scadenti nel 2023, potrebbero essere anticipate perché a disporle possa essere l’attuale governo Draghi.
  • Dopo la ristrutturazione Coop Alleanza punta all’utile
Messo in sicurezza il debito, Coop Alleanza 3.0 (primo azionista di Unipol al 22,2%) scommette su un ritorno all’utile. La maggiore cooperativa di consumatori d’Europa ha recentemente rivisto con le banche finanziatrici i valori di alcuni parametri dell’esposizione (lo scorso anno la posizione finanziaria netta è migliorata a 888 milioni da 1,039 miliardi del 2020) e ora ha messo in pista un piano strategico 2022-2024 che prevede un tasso annuo di crescita delle vendite positivo per il triennio e un ritorno all’utile. Tra gli obiettivi di medio termine sono previsti inoltre il consolidamento dei canali del franchising e del digitale, una rifocalizzazione dei punti vendita critici e la ripresa dello sviluppo della rete; il gruppo presieduto da Mario Cifiello punta inoltre, sul fronte costi, a un recupero rispetto benchmark di mercato a una maggiore efficienza operativa.

Il gruppo assicurativo Unipol, uno dei più importanti in Europa, ha scelto ormai da tempo di diventare anche una media company. Con una strategia iniziata dal 2016, grazie al lancio del blog magazine Changes, arricchita poi negli anni con le monografie cartacee di Changes (oltre 2.500 copie a numero), gli account corporate su LinkedIn (64 mila follower, oltre ai 54 mila del canale Assicurazioni), Twitter (51 mila follower), Facebook (37 mila corporate, più i 153 mila per il canale Assicurazioni), la collana di podcast Enigma, le stories su Instagram, le ricerche proprietarie e, ultimo arrivato, il canale di TikTok.
  • Superbonus, il nodo su esonero responsabilità
Esonero di responsabilità degli intermediari con dichiarazione di adeguata verifica documentale. E’ su questa modifica non votata in commissione che si è incagliato il voto sulla legge di conversione del decreto aiuti (dl 50/22) e il suo approdo in aula alla camera. La modifica su cui sta spingendo il M5S supererebbe l’ostacolo della responsabilità solidale degli istituti di credito nella cessione dei crediti fiscali legati al superbonus. Ma sebbene non comporti oneri finanziari o altro tipo di problemi, il governo non darebbe comunque parere positivo. Dunque situazione di stallo e si torna a mediare e cercare di trovare l’accordo oggi. Il provvedimento dovrà essere convertito definitivamente in legge entro il 16 luglio e è ancora al primo via libera.

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  • Farina (Ania): investitori istituzionali per lo sviluppo del Paese
Un settore che gode di buona salute e che punta a svolgere un ruolo centrale nel rilancio del Paese. È il profilo dell’industria assicurativa italiana che emerge dall’Assemblea Ania 2022, l’annuale appuntamento dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici. Secondo dati di consuntivo nel 2021 i premi complessivi vita e danni hanno raggiunto i 140 miliardi di euro, in aumento del 3,8% rispetto al 2022, tornando così ai livelli pre-pandemia. Nel dettaglio la raccolta premi del ramo vita è cresciuta a 106 miliardi di euro (+4,5%) e nel ramo danni a 34,1 miliardi (+2%). L’indice di solvibilità, indicatore della solvibilità del settore, è aumentato rispetto al 2020, risultando pari a 2,5 volte rispetto al minimo richiesto dalle norme. Questi alcuni dei dati-chiave presentati ieri a Roma dalla presidente dell’Ania Maria Bianca Farina. «Nel 2021 gli investimenti complessivi delle assicurazioni hanno sfiorato i 1.050 miliardi di euro», ha sottolineato Farina. «Restiamo grandi investitori istituzionali orientati verso investimenti sostenibili di medio-lungo termine», ha aggiunto. «Al governo, al Parlamento, ai regolatori chiediamo la definizione di regole chiare e stabili nel tempo, che rendano più efficace il nostro lavoro e consentano di incontrare i bisogni di cittadini, sistema produttivo, istituzioni, in una parola il Paese reale», ha concluso.

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  • “Rc auto in calo, ma c’è minaccia inflazione”
Il rischio inflazione minaccia di farsi sentire anche sul settore assicurativo. È l’allarme lanciato dalla presidente dell’Ania, l’associazione delle imprese del settore, Maria Bianca Farina in occasione dell’assemblea 2022. Nei primi mesi dell’anno, ha detto a proposito dell’Rc auto, «malgrado il balzo dell’inflazione si registrano prezzi in ulteriore, significativa diminuzione ». Continua a ridursi poi la forbice con gli altri Paesi europei: il divario di prezzi rispetto alla media europea è passato da 213 euro del periodo 2008-2012 a 47 euro nel 2021.
  • Sos clima
Acot “Alpi, Alaska, Estremo Oriente nel mondo sempre più disastri. Ora gli scettici dovrebbero tacere” «La tragedia della Marmolada, legata senza dubbio all’abnorme riscaldamento della temperatura in tutta l’area, deve darci una lezione: basta una minima variazione nel clima perché si sviluppino effetti disastrosi a cascata. E questo deve mettere a tacere tutti i “climatoscettici”». Quando si dice l’antesignano. Pascal Acot, classe 1942, discusse la sua tesi di dottorato presso l’istituto di Storia delle scienze alla Sorbona, relatore il grande filosofo François Dagognet, nel 1986. Titolo: la storia dell’ecologia scientifica. Dopo pochi anni entrò quale ricercatore ambientale nel Centre national de la recherche scientifique presso la stessa università di Parigi 1. È diventato un guru degli storici dell’ecologia e come tale si può permettere qualche provocazione.

  • L’assicurazione deve rimborsare le spese anche se il cliente sceglie legale e tecnici
  • Il rinnovo del contratto occasione per portare modernità nel lavoro
Se c’è un tema che richiederà ad Ania molto lavoro nelle prossime settimane, questo è quello dei contratti di lavoro. Sia quello dei 47mila dipendenti delle compagnie assicurative, scaduto a fine 2019, sia quello degli agenti che riguarda una platea molte volte più numerosa. Riferendosi al primo contratto, la presidente di Ania, Bianca Maria Farina, nella sua relazione all’assemblea annuale ha spiegato che si tratta di «un’occasione importante per portare elementi di modernità anche alla luce degli effetti, inevitabili e progressivi, della digitalizzazione sulle attività e sulla organizzazione del lavoro». Dopo che i sindacati hanno inviato una piattaforma sindacale con una richiesta di aumento di 210 euro sui minimi (circa il 10%), il negoziato vero e proprio si è aperto nel mese di giugno «con una piena compattezza dell’industria e in un clima di costruttivo confronto con le organizzazioni sindacali di categoria», ha detto Farina. Il negoziato segna infatti il ritorno al tavolo del gruppo Unipol.
  • Ania: «Definire regole chiare e stabili» In calo il costo delle tariffe RcAuto
  • Generali, stallo sulle nomine: l’ostacolo dell’unanimità
  • Dottori commercialisti, strategia a difesa delle pensioni dei giovani