Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Cresce il numero di pmi dotate di piani d’azione Esg, ma raddoppiano quelle che non ne adottano alcuno. Queste le prime evidenze di un sondaggio condotto per le Generali dall’Università Bocconi su oltre mille pmi europee, i cui risultati completi verranno illustrati a ottobre, raccolti in un apposito Libro Bianco e presentati alla seconda edizione di Sme EnterPrize.
I possibili effetti delle uscite di questi ultimi mesi e il calo delle masse gestite al centro di un’analisi di Credit Suisse
Superbonus: se il cantiere si blocca allarme rosso per il proprietario. Nel caso in cui si siano già effettuate cessioni a terzi sulla base dei primi stati di avanzamento dei lavori (Sal) si corre il rischio di vedersi revocare anche il relativo beneficio fiscale. Occhio anche alla solidarietà in presenza di concorso nella violazione. Che cosa possono fare i proprietari dell’immobile sul quale sono in corso i lavori agevolati con il superbonus? Quali contromisure si possono prendere? Come si può evitare che alla situazione di incaglio dell’impresa esecutrice dei lavori e al conseguente blocco degli stessi non consegua anche la revoca dei crediti già oggetto di cessione o sconto in fattura con le conseguenti sanzioni fiscali?
Anche la start up innovativa può fallire. L’iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese costituisce un presupposto necessario, ma non sufficiente, per escludere che la società possa andare soggetta alla procedura concorsuale: ben può essere il giudice in sede prefallimentare a verificare la sussistenza dei requisiti indicati dall’articolo 25 del dl sviluppo bis, il decreto legge 179/12. E non conta che il legale rappresentante della società rischi di compiere un reato quando autocertifica l’esistenza dei presupposti di forma e sostanza per l’attribuzione della qualifica hi-tech. È quanto emerge dall’ordinanza 21152/22, pubblicata il 4 luglio dalla prima sezione civile della Cassazione (nella foto la sede della Corte).
Circa un quarto dei titolari e manager di pmi ha adottato un piano per migliorare il business e renderlo più responsabile dal punto di vista ambientale e sociale, mentre due anni fa il dato era al 14%: è quanto emerge da un sondaggio di Generali condotto su oltre mille piccole e medie aziende europee. Tuttavia più del 40% degli intervistati afferma di non avere adottato alcun piano di sostenibilità, evidenziando un aumento rispetto al 20% di due anni fa. E questo nonostante che i risultati indichino che dotarsi di una strategia di business ambientale e sociale migliora la soddisfazione del cliente e la reputazione, aumenta l’efficienza e la quota di mercato. «I settori assicurativo e finanziario possono contribuire migliorando l’accesso al finanziamento di iniziative legate alla sostenibilità, e questo costituisce anche un’opportunità di ulteriore coesione per l’Europa», ha detto Philippe Donnet, amministratore delegato delle Generali. «Le piccole e medie imprese del continente sono fondamentali per una ripresa sostenibile».
L’azienda di assicurazioni e assistenza b2b e b2c, Allianz Partners, ha nominato Marco Gioieni come amministratore delegato di Allianz Partners Italia che prenderà il posto di Paola Corna Pellegrini. Con 20 anni di esperienza nell’ambito vendite e marketing e con un’attenzione particolare verso la trasformazione digitale, Gioieni è entrato nel gruppo Allianz nel 2016 come regional marketing director il cui compito era quello di seguire le iniziative, nei Paesi Mediterranei, in Medio Oriente e Africa, legate all’acquisizione di nuovi clienti o alle partnership strategiche. Prima di occupare l’attuale ruolo, dal 2018, Gioieni è stato group chief marketing officer in Allianz Trade a Parigi, dove ha guidato il programma di customer centricity e ha seguito il rebranding di Euler Hermes.
- La crisi dei microchip cancella 200 mila auto
Alla fine dell’anno, mettendo in fila tutte le auto non prodotte causa la crisi dei microchip, si supererà quota 200 mila. Come se fosse venuto meno uno stabilimento italiano di Stellantis secondo la periodica indagine della Fim sull’andamento del settore che nei primi sei mesi ha registrato un calo del 13,7% rispetto al 2021, attestandosi sui 351 mila e 890 pezzi prodotti tra vetture e veicoli commerciali rispetto alle oltre 407 mila di un anno fa.
- La guida autonoma è permessa ma per ora resta sulla carta
Il 14 luglio sarà una data storica per la circolazione stradale, ma non sarà rivoluzionaria come il 14 luglio 1789 fu per la democrazia. Entrerà in vigore l’articolo 34-bis, che aggiunge alla Convenzione di Vienna sulla circolazione il concetto di «sistema di guida automatica», che elimina gli ostacoli ai sistemi di assistenza che consentono al conducente di lasciare il volante, almeno in certe condizioni (a partire dagli Adas di livello 3). Ma molti addetti ai lavori ritengono che le norme e la supervisione dei governi non siano determinanti.
- L’urto multiplo non è sempre da considerare tamponamento a catena
In caso di tamponamento a catena tra veicoli fermi in coda, la responsabilità degli urti è del conducente dell’ultimo veicolo della coda. Ma bisogna avere la prova che i veicoli coinvolti fossero effettivamente incolonnati. La Cassazione, con l’ordinanza 17896 della Sesta sezione civile pubblicata il 1° giugno 2022, richiama il proprio orientamento aggiungendo questa precisazione probatoria. Nel tamponamento a catena di veicoli in movimento, invece, ai veicoli intermedi, si applica il secondo comma dell’articolo 2054 del Codice civile. Quindi, esclusi il primo e l’ultimo veicolo della colonna, opera la presunzione iuris tantum della colpa in eguale misura a carico di entrambi i conducenti della coppia formata da ciascun veicolo tamponato con il suo tamponante. Il fondamento giuridico è l’inosservanza della distanza di sicurezza rispetto al veicolo antistante, qualora non sia fornita la prova liberatoria di avere fatto tutto il possibile per evitare il danno.
- Il pedone imprevedibile toglie la colpa al conducente
Per escludere la responsabilità del conducente che investa un pedone, occorre provare non solo che questi fosse fuori dalle strisce pedonali, ma anche che abbia tenuto un comportamento imprevedibile e anomalo, tale da non dare l’oggettiva possibilità di avvistarlo e tentare una manovra di emergenza. Con l’ordinanza 8940/22, la Sesta sezione civile della Cassazione torna sulla responsabilità dell’investitore in caso di condotta imprevedibile del pedone investito. Il tutto a condizione che l’investitore non abbia violato alcuna regola di circolazione o di prudenza.
- Comparatore ufficiale sul contratto base Rc auto
Il 21 giugno l’Ivass ha emanato il regolamento n. 51 sul comparatore pubblico Rc auto (Preventivass), che consente di confrontare, online e gratis, le offerte di tutte le compagnie per il contratto base. Un regolamento importante, che attua l’articolo 22 del Dl 179/2012, poi definito solo nel 2020 dal Dm 54 del Mise. Il contratto base dà il perimetro minimo della copertura ed è strumento di comparazione obbligatoria e precontrattuale tra offerte omogenee, quindi confrontabili. Ogni consumatore può accedere direttamente a Preventivass, tramite i siti web di Mise e Ivass o col link presente sul sito di ciascuna compagnia, per ottenere subito le tariffe delle polizze (tranne per veicoli immatricolati all’estero) delle assicurazioni italiane o autorizzate a operare in Italia in libertà di stabilimento o libera prestazione di servizi o sedi secondarie assicurazioni di uno Stato terzo). Il servizio riguarda le sole condizioni minime per l’obbligo a contrarre, previste dal Dm 54/2020, non le clausole aggiuntive che, previste dal contratto base, potranno essere incluse nell’offerta (se richieste dal consumatore) dietro libera scelta dell’impresa (che potrà anche, in certi casi, proporre alcuni upgrade in assenza di richiesta del cliente, purché gratis). Scelta oculata e correttamente ripensata, dopo i rilievi di alcuni stakeholder sulle precedenti bozze di regolamento.
- Generali, il 25% delle Pmi ha adottato un piano Esg
Circa il 25% dei titolari e manager di Piccole e medie imprese dichiara di avere adottato un piano per migliorare il proprio business per renderlo più responsabile dal punto di vista ambientale e sociale (Environmental, social and corporate governance, Esg): due anni fa il dato era del 14%. È uno dei segnali contenuto in un sondaggio organizzato da Generali su oltre 1.000 Pmi europee. Dalla ricerca emerge che tuttavia oltre il 40% degli intervistati non ha adottato alcun piano di sostenibilità, evidenziando un aumento rispetto al 20% di due anni fa, nonostante i risultati del sondaggio indichino che dotarsi di una strategia di business ambientale e sociale migliora la soddisfazione del cliente e la reputazione, aumenta l’efficienza e la quota di mercato
- Telemedicina, una via senza ritorno
Telemedicina e Sanità digitale sono una strada da cui non si torna più indietro. Anche perché il Pnrr investe oltre 2 miliardi per la svolta digitale del Ssn: risorse che dovranno finalmente mettere a sistema le tante esperienze cresciute durante il Covid. Esperienze diffuse ovunque come emerso ieri durante il Pharma & Life sciences Summit del Sole24Ore e raccontate tra gli altri da Elena Bottinelli, del Gruppo San Donato che ha tratteggiato i futuri scenari per ospedali e pazienti e da Vincenzo Valentini, Vicedirettore scientifico del Gemelli di Roma dove è in corso un progetto per sfruttare al meglio con software evoluti l’enorme mole di dati sanitari dei pazienti. Tra le esperienze anche la startup Lami oggi focalizzata su una sorta di “medico di base artificiale”.
- Un tavolo per il caos degli aerei Compagnie a rischio contenzioso