L’emergenza siccità si allarga a quasi la metà del territorio dell’Unione Europea con il 46% delle campagne europee devastate da forti cali dei raccolti e dal divampare degli incendi favorito da temperature record. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dell’ultimo rapporto sulla siccità in Europa a luglio 2022 pubblicato dal Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea.
Una situazione che sta avendo pesanti conseguenze sulle rese delle coltivazioni sottoposte a stress termico e idrico – sottolinea la Coldiretti -, con Francia, Romania, Spagna, Portogallo e Italia in testa alla classifica dei paesi in cui è previsto un forte calo delle produzioni.
Ma l’allarme riguarda anche la Germania, la Polonia, l’Ungheria, la Slovenia e la Croazia che si trovano secondo l’osservatorio Ue in una situazione preoccupante.
Il risultato è che secondo le ultime stime della Commissione Ue, la previsione per la produzione di cereali in Europa sarà inferiore del 2,5% rispetto ai livelli del 2021, arrivando così a toccare poco più di 286 milioni di tonnellate. A soffrire è soprattutto l’Italia dove i campi sono allo stremo e hanno già perso in media 1/3 delle produzioni nazionali dalla frutta al mais, dal frumento al riso, dal latte alle cozze e alle vongole, secondo stime Coldiretti.
“Nelle campagne – spiega Coldiretti – si registrano già cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 30% per il frumento duro per la pasta di oltre 1/5 delle produzione di frumento tenero, del 30% del riso, meno 15% frutta ustionata da temperature di 40 gradi, meno 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po, dove si allargano le zone di “acqua morta”, assalti di insetti e cavallette con decine di migliaia di ettari devastati”.
Si tratta di un danno devastante sulle produzioni nazionali, stimato da Coldiretti in oltre 3 miliardi di euro.