LE VENDITE DI VETTURE A BATTERIA SUPERANO LE 230 MILA UNITÀ (+11%). MA IN ITALIA LE IMMATRICOLAZIONI ARRANCANO (-19,6%)
di Francesco Bertolino
Le auto elettriche valgono il 10% del mercato europeo. Stando ai dati diffusi dall’Associazione dei Costruttori Europei (Acea), nel secondo trimestre del 2022 le immatricolazioni di vetture a batteria (Bev) hanno superato le 230 mila unità con una crescita dell’11% rispetto al 2021. Merito della crescente propensione dei consumatori ad acquistarle nonostante i loro prezzi siano più alti e la rete di ricarica talvolta inadeguata. D’altra parte l’aumento della loro quota di mercato dipende anche dalla scelta dei costruttori di privilegiare le auto elettriche nell’allocazione degli scarsi componenti ricevuti dai fornitori. Ciò consente loro di rientrare nei limiti di emissione imposti dall’Ue e di salvaguardare i margini a dispetto del crollo dei volumi.

A livello generale, infatti, il primo semestre è stato drammatico per il mercato del Vecchio Continente. Le immatricolazioni sono diminuite del 14% e il dato del mese di giugno è stato il peggiore dal 1996. Il tracollo è evidente nei numeri delle alimentazioni tradizionali. Le vendite di auto a benzina sono scese del 22,2% nell’Unione Europea attestandosi a 909.703 unità. Il diesel ha registrato un crollo ancora più marcato (-27,7%) fermandosi a 409.174 unità.

Nel giro di un anno così la quota di mercato dei motori endotermici è passata dal 62% del secondo trimestre del 2021 al 55,8% del secondo trimestre di quest’anno. Le auto a benzina rappresentano in particolare il 38,5% delle vendite totali, mentre le diesel il 17,3%. Pur rosicchiando porzioni di mercato, comunque, in termini quantitativi anche i veicoli ibridi plug-in hanno accusato un calo a doppia cifra nelle immatricolazioni (-12,5% a 206.501 auto), mentre gli ibridi puri sono scesi del 2,2%.

La flessione nelle immatricolazioni complessive ha interessato tutti i mercati principali: Italia (-22,7%), Francia (-16,3%), Germania (-11%) e Spagna (-10,7%). Oltre che per l’entità del calo, però, l’Italia si segnala anche per un altro dato negativo: quelle relativo alle auto elettriche. Mentre Spagna e Francia hanno registrato un incremento nelle vendite di Bev (+22% e +18,6% rispettivamente) e la Germania è rimasta stagnante (-0, 5%), l’Italia ha segnato una perdita sostanziale (-19,6% rispetto al secondo trimestre del 2021) che la colloca ormai al quinto posto in Europa dopo l’Olanda. Sul dato italiano ha pesato il ritardo nel rinnovo degli incentivi ma forse anche una certa ritrosia dei consumatori ad affrontare spese ingenti, prudenza che potrebbe aumentare nei prossimi mesi con l’avvitarsi della crisi energetica e la conseguente persistenza di un’elevata inflazione. (riproduzione riservata)
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