La contitolarità dei dati degli assicurati tra compagnie e agenti assicurativi è contemplata in almeno il 70% del mercato delle polizze italiano. Lo rileva Anapa Rete ImpresAgenzia, che ha analizzato gli accordi in atto tra imprese di assicurazioni e reti distributive.
Nei principali gruppi assicurativi della penisola (tra cui Generali, Allianz, UnipolSai, Axa, Reale Mutua, Zurich e Itas) sono in essere specifiche intese che regolano la gestione dei dati dei clienti in relazione alle disposizioni del regolamento sulla protezione dei dati personali (GDPR).
Quei patti sono diversamente strutturati ma tutti includono, appunto, la possibilità che compagnia ed agente assicurativo siano contitolari dei dati forniti dai clienti per lo svolgimento del servizio assicurativo. Dal calcolo del mercato assicurativo sono state escluse le compagnie di bancassurance in cui la rete di distribuzione è costituita dalle filiali bancarie e non da agenti assicurativi.
“La diffusione degli accordi sulla contitolarità dei dati – commenta Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa – rafforza la nostra richiesta all’Ania di ritornare su questa base al tavolo delle trattative per il rinnovo dell’accordo nazionale agenti che l’associazione delle imprese ha abbandonato lo scorso 5 maggio a causa delle posizioni oltranziste sulla GDPR espresse dallo SNA, altro sindacato degli agenti assicurativi italiani. Anapa invita i gruppi agenti firmatari delle intese a farsi parte attiva nei confronti delle loro compagnie perché si possa al più presto tornare al tavolo negoziale e si giunga rapidamente a rinnovare un accordo che risale al 2003, divenuto ormai del tutto obsoleto”.
Il tema dei dati è divenuto centrale nel mondo delle assicurazioni anche per un recente parere del Garante della privacy che, limitatamente alla bancassurance, ha osservato che la titolarità dei dati dei clienti spetti unicamente alla compagnia di assicurazione intestataria delle polizze e non anche alla rete distributiva bancaria. Quel pronunciamento sottolinea i rapporti di subordinazione funzionale che, nel mondo della bancassicurazione, caratterizzano l’operatività delle filiali bancarie nei confronti delle indicazioni provenienti dalle compagnie. Se però una simile interpretazione fosse surrettiziamente estesa all’intero comparto assicurativo – fa presente Anapa – verrebbe nei fatti compromessa l’autonoma funzione imprenditoriale svolta dagli agenti assicurativi nell’ambito del mandato che li lega alle loro compagnie. La necessità di tutelare il ruolo e le prospettive della categoria fa apparire ancora più stridente la posizione espressa dalla SNA, specularmente opposta a quella del Garante della privacy, secondo cui la titolarità dei dati dei clienti spetta unicamente agli agenti d’assicurazione. È una posizione che non tiene conto della necessità di giungere ad un’equilibrata soluzione del problema con le compagnie. Ma che, soprattutto, trascura gli interessi degli assicurati a cui i dati appartengono e nell’interesse dei quali compagnie ed agenti svolgono la loro attività.
A giudizio di Anapa le pattuizioni da realizzare con l’Ania nel prossimo patto agenti dovranno consentire le più ampie tipologie di gestione dei dati previste dalla GDPR cosicché le agenzie possano liberamente concordare con le compagnie mandanti di assolvere alla funzione (titolarità, contitolarità, data protection officer, responsabile, incaricato) che meglio si attaglia al loro modello di business, alla loro dimensione e ruolo imprenditoriale.