di Nicola Carosielli
A seguito dei rilievi mossi da una cliente di Assiteca Sim, MF-Milano Finanza ha voluto verificare la vicenda con Roberto Russo, già amministratore delegato e ora liquidatore della società d’intermediazione mobiliare. «La società ha sempre operato con diligenza e correttezza per servire al meglio l’interesse della clientela nel rigoroso rispetto della normativa», ha dichiarato il manager in merito a quanto riportato il 13 luglio scorso. «Purtroppo, anche se raramente, alcuni clienti dimenticano i normali rischi correlati alle attività d’investimento in strumenti finanziari. Il risultato è che in caso di perdite, nel tentativo di assolvere se stessi, pur in assenza di qualsiasi fondamento si scagliano contro chi ha svolto un ruolo professionale, nel disperato tentativo di recuperare qualcosa».

«Spiace dover dedicare tempo ed energie per tutelare in ogni sede la società e i suoi esponenti da iniziative avventurose e di nessun fondamento, ora che la Sim è in liquidazione; i dipendenti sono in cassa integrazione e si sta cercando una soluzione che consenta il mantenimento di posti di lavoro», ha aggiunto Russo, sottolineando che «l’attaccamento alla società e alla sua storia, oltre alla convinzione di avere sempre operato legittimamente, mi rendono molto determinato nel percorrere qualsiasi azione dovesse rendersi necessaria nei confronti di chiunque cerchi di arrecare pregiudizio». Assiteca Sim, ha poi aggiunto l’ex ad, «prestava esclusivamente un servizio di consulenza in materia di investimenti, fornendo raccomandazioni per iscritto e motivate, conformemente a quanto richiesto dalla normativa».

A tal riguardo, tutte le raccomandazioni «risultano sempre adeguate in base al profilo di rischio del cliente. Pertanto, né il sottoscritto, né altri esponenti della Sim ‘suggerivano’ alcunché. Al contrario, erogavano espresse raccomandazioni scritte, come previsto dal contratto che ogni sottoscrittore firma con la società». Russo ha poi ricordato come la scelta in merito all’effettuazione o meno dell’investimento «spetta sempre e solo al cliente stesso», con il risultato che «in alcun modo la Sim o i suoi esponenti traggono profitto dal conseguente investimento o meno nello strumento finanziario oggetto di raccomandazione (che l’investitore semmai acquista per il tramite di altro intermediario)». Anche per questo motivo, «la liquidazione volontaria della Sim non è in relazione alla vicenda riportata nell’articolo e in genere con l’andamento di titoli quotati; a nulla rilevano le vicende della società Astaldi, la cui domanda di concordato preventivo è stata presentata oltre due anni prima che la Sim venisse messa in liquidazione».

Russo ha però a cuore una precisazione in merito al fatto che l’eventuale citazione sia stata mossa da una sola cliente: «Quanto alla vicenda trattata nell’articolo in riferimento alle obbligazioni Astaldi, tengo a precisare che il titolo parla di azioni di non meglio precisati ‘risparmiatori’ nei confronti della Sim, quando nel testo si fa riferimento all’azione mossa da un solo risparmiatore». In attesa di conoscere i contenuti della eventuale citazione, «il fatto ci è noto avendo l’Avv. Anna D’Antuono presentato un reclamo per conto di una e una sola cliente, cui la società ha prontamente risposto contestandone totalmente la fondatezza», sostiene Russo. «In qualità di Responsabile del servizio di consulenza posso affermare con certezza che è falsa e lesiva l’affermazione riportata nell’articolo, in base alla quale il risparmiatore sosterrebbe che il sottoscritto avrebbe suggerito a parecchi clienti di acquistare bond Astaldi, caldeggiando di aumentare l’esposizione anche quando i rendimenti dell’obbligazione avevano palesemente registrato un brusco calo». (riproduzione riservata)

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