Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Sei mesi positivi per i rendimenti dei fondi pensione. Dai dati raccolti da MF-Milano Finanza emerge che in media i comparti negoziali hanno messo a segno nel primo semestre di quest’anno un risultato medio del 2,67%, battendo la rivalutazione del trattamento di fine rapporto (tfr) che resta in azienda e che nel periodo si è attestata all’1,41% nonostante la recente accelerazione dell’inflazione. Il tfr infatti si apprezza sulla base dell’indice Istat dei prezzi al consumo più un tasso fisso dell’1,5% annuo. Senza dimenticare che i rendimenti dei fondi pensione sono zavorrati da un maggior carico fiscale rispetto alla rivalutazione della liquidazione; i primi infatti scontano un prelievo del 20%, la seconda del 17%.
Tra poco più di un decennio si prospetta un anno zero per l’auto. A cominciare dal 2035 in Europa si potranno vendere soltanto veicoli che non emettono anidride carbonica, cioè elettrici. Nel negoziato fra gli Stati membri il bando a diesel e benzina potrebbe essere posticipato di qualche anno e magari nella transizione potranno trovare più spazio le motorizzazioni ibride o i biocarburanti. La strada pare comunque ormai tracciata e alcuni costruttori l’hanno imboccata a tutta velocità. La rivoluzione verde offre infatti alla case l’occasione non solo di rovesciare equilibri consolidati nel mercato, ma forse anche di uscire da quello che AlixPartners ha definito il deserto dei profitti. Nei rispettivi eventi dedicati all’elettrificazione, così, Stellantis e Volkswagen hanno alzato le previsioni di redditività a medio termine. Il costruttore di Wolfsburg, peraltro, è stato il solo insieme a Volvo a lodare il piano di Bruxelles, aspramente criticato invece dalle associazioni imprenditoriali francesi, tedesche e italiane, che paventano rischi per l’occupazione, per la filiera e per la competitività dell’industria dell’auto europea.
Il prossimo 2 agosto il consiglio di amministrazione di Generali si riunirà per approvare i risultati del primo semestre che il giorno successivo il ceo Philippe Donnet illustrerà al mercato. Anche alla luce dei numeri positivi dei primi tre mesi dell’anno (802 milioni di profitti e solvency ratio al 234%) le previsioni sono moderatamente ottimistiche. La riunione però potrebbe non limitarsi a questo perché a nove mesi dalla scadenza l’attenzione degli amministratori potrebbe iniziare a concentrarsi sulla laboriosa procedura del rinnovo. Non è detto che già il 2 agosto si entri in una fase operativa (all’ordine del giorno non dovrebbe esserci nulla in tal senso) ed è anzi molto probabile che le decisioni vengano rimandate a settembre, ma è convinzione di alcuni azionisti che l’orientamento generale dell’organo debba essere chiarito quanto prima. Tanto più che nel 2022 il board sarà eletto con una modalità del tutto nuova rispetto al passato. Le modifiche statutarie introdotte l’anno scorso consentono infatti al cda di presentare direttamente una lista, come previsto dal modello di governance monistica adottato oggi da un largo numero di multinazionali.
Poste Italiane come Harrods: pensa a qualcosa che desideri comprare e negli uffici postali la troverai. Ovviamente non nel settore dell’abbigliamento o del cibo, come nel rinomato magazzino londinese, ma in quello finanziario e dei servizi certamente sì. Nella rete degli sportelli postali è ormai possibile avere accesso a ogni genere di strumenti di questo tipo, dalle gestioni agli etf, dalle polizze Vita a quelle Danni, dalle carte di pagamento ai finanziamenti e, di recente, si è aggiunta anche l’offerta di servizi di banda larga e utilities. Ci si può rivolgere alle Poste anche per ottenere l’identità digitale Spid, il rinnovo della patente o certificati anagrafici, e il gruppo è stato determinate anche nella fornitura della piattaforma digitale per prenotare i vaccini.
Sono partite da pochi giorni le iscrizioni al Mese dell’Educazione Finanziaria, promosso dal Comitato per la Programmazione e il Coordinamento delle Attività di Educazione Finanziaria (Comitato Edufin). E’ un progetto a cadenza annuale dedicato ad aumentare la consapevolezza sui temi finanziari, assicurativi e previdenziali. Siamo già alla quarta edizione.
Cattolica Active Investimento è una polizza mista a premio unico con prestazioni legate al valore di fondi interni e al rendimento di una gestione separata, con prestazione addizionale per il caso di morte. Il prodotto offre la possibilità di diversificare l’investimento in una allocazione di portafoglio predefinita dalla compagnia, rappresentata dal 30% investito nella gestione separata Ri.Spe.Vi., dal 60% dedicato al fondo interno Cattolica Strategia 3D e dal 10% investito nel fondo interno CP Unico Prudente.
Groupama Dimensione Multivalore Free è una polizza sulla vita multiramo, con partecipazione agli utili e componente unit linked a premio unico. Il prodotto si basa su sei opzioni di investimento prefissate, in cui l’investimento del premio unico e degli eventuali premi netti aggiuntivi viene distribuito tra il fondo interno ValorePiù Azionario Classe C e la gestione separata ValorePiù. A seconda dell’opzione di investimento scelta la parte di capitale investita nel fondo interno può variare da un minimo del 20% a un massimo del 90%. Al momento del riscatto o in caso di decesso, il contratto garantisce la restituzione del capitale versato, al netto di tutti i costi applicabili, solo per la quota di capitale investita nella gestione separata. Il premio unico è contenuto e permette l’accesso al prodotto a chiunque, dovendo valere almeno 5 mila euro, e non deve essere superiore a 500 mila euro.
- Alluvione del secolo in Germania: oltre 100 morti, miliardi di danni
- Polizze. Ancora poco diffuse le coperture danni Boom nel Vita
Poca protezione e molti investimenti di tipo assicurativo Vita. L’anomalia italiana si riconferma anche durante la Pandemia. I dati sono stati diffusi il 15 luglio nel corso dell’assemblea annuale Ania. Il mercato assicurativo italiano è al quarto posto in Europa e all’ottavo posto nel mondo per raccolta premi. Nel 2020 il volume del business assicurativo italiano è stato pari a 135 miliardi di cui solo 33,5 miliardi destinati al settore danni e ben 101,3 miliardi di euro di premi finiti nel settore Vita, con un’incidenza complessiva dell’8,2% sul Pil nazionale. Se si guarda però al rapporto tra premi danni e Pil esso resta ancora in area 2%, mentre il 6,2% viene raccolto dal settore Vita. Insomma il nostro Paese si riconferma nel suo record di sottoassicurazione.
- Su Prima Assicurazioni in pole Softbank
È ormai alle battute finali il riassetto del gruppo assicurativo Prima Assicurazioni, compagnia che fa capo ad Alberto Genovese, l’imprenditore e venture capitalist finito in carcere lo scorso anno con l’accusa di violenza sessuale. Dopo l’episodio di cronaca, è iniziata una revisione del perimetro delle sue attività imprenditoriali: le novità più significative ci potrebbero essere proprio su Prima Assicurazioni. Ormai il processo sarebbe alle battute finali con due contendenti: Carlyle e Softbank.
- La Unit Linked Capital New di Mediolanum e la moltiplicazione dei costi