NEL 2025 IL 75% DELLE VETTURE AVRÀ UNA FOTOCAMERA E IL 50% SARÀ A PARZIALE GUIDA AUTONOMA
di Simonetta Scarane
La guida autonoma sta trasformando l’industria dell’automobile più dei veicoli elettrici, a detta del ceo di Volkswagen, Herbert Diess. L’auto robot, a guida autonoma, senza conducente, è una sfida onerosa, rischiosa ma anche allettante. Basti pensare che i ricavi derivanti dal lidar, (Light Detection and Ranging), il radar laser di nuova generazione che evita incidenti e collisioni, è un mercato che da solo varrà all’incirca 70 miliardi di dollari (59 miliardi di euro) nel 2030, secondo le stime di Valeo, la multinazionale francese specializzata in componenti per autoveicoli che ha in Germania la fabbrica dei radar più sofisticati per le auto del futuro.
Nel 2025 il 75% dei nuovi veicoli dovrà avere almeno una fotocamera anteriore per le frenate d’emergenza, e la metà di questi veicoli nuovi dovranno essere dotati di componenti in grado di consentire una guida autonoma almeno parziale.
Valeo vuole capitalizzare il proprio vantaggio nella produzione di lidar dal momento che è la prima, e attualmente l’unica, a essere in grado di produrre un lidar su scala industriale, come ha riferito il responsabile del polo di sistemi di ausilio alla guida, di Valeo, Marc Vrecko.
L’automobile non è il solo mercato del lidar: interesserà anche i mezzi pesanti, l’agricoltura, l’industria mineraria. Nel 2025, non ci saranno più autisti nei camion e lavoratori nelle miniere australiane.
Nella piccola città di Wemding, in Baviera, Valeo produce in serie i sensori per le auto senza guidatore fisico, che viaggiano su strada grazie a sistemi di telecamere, raggi laser, intelligenza artificiale e comunicazione wireless. Lo stabilimento di Valeo a Wemding, tra quelli di Bmw, Mercedes e Audi, è uno dei siti di punta dell’industria automobilistica mondiale. In particolare, di qui esce uno degli strumenti più complessi da fabbricare su larga scala: il lidar, strumento essenziale insieme alle fotocamere e i radar, per tutte le vetture senza conducente. Il lidar permette di rilevare gli oggetti sulla traiettoria dell’auto entro 200 metri, di identificarli e di misurare la loro velocità e direzione. Qui Valeo può arrivare a produrre 300 mila lidar l’anno.
Valeo da una decina d’anni ha deciso di impegnarsi sul mercato delle auto a guida autonoma. Il sito di Wemding dagli anni ’90 produce sensori per auto: 55 milioni a ultrasuoni ogni anno (i bip-bip che guidano le auto nelle manovre di parcheggio, per intenderci) e 8 milioni di fotocamere anteriori. Ora, una seconda linea produttiva realizza il lidar che ha richiesto un investimento costoso, di centinaia di milioni di euro, e che attualmente impegna 400 ingegneri.
I contratti cominciano ad arrivare: dopo Audi, per anni l’unico cliente, Honda sta lanciando un modello di vettura robot che monta cinque lidar Valeo, che ha ricevuto l’omologazione per fare un giro di una delle autostrade urbane di Tokyo. Una Mercedes sarà presto omologata per una guida autonomia di livello 3 e sarà dotata di apparecchiature Valeo.
Il processo di sviluppo della guida autonoma deve essere accompagnato da una regolamentazione a livello europeo. Il ministero francese dei trasporti ha pubblicato un decreto che adegua le disposizioni del codice della strada e del codice dei trasporti per permettere la circolazione, a settembre 2022, in Francia, di veicoli equipaggiati da sistemi di delega alla guida. La prima modalità consentita sarà il sistema di mantenimento automatico della corsia di marcia in una situazione di ingorgo sull’autostrada.
Oltre a Wemding, Valeo ha destinato alla guida autonoma altri 14 siti nel mondo, fra i quali, in Europa, il centro di ricerca e sviluppo di Bietigheim, nei pressi di Stoccarda, l’immensa pista di prova, a Praga, in un ex aeroporto sovietico, il sito strategico delle fotocamere a Tuam, in Irlanda e un tecnocentro a Créteil, in Francia. Oltre 600 ricercatori di 38 nazionalità sono impegnati a sviluppare gli ausili alla guida autonoma, il ramo nascente dell’industria dell’automobile.
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