Sham e il Dipartimento di Management dell’Università di Torino hanno pubblicato una ricerca scientifica sulla preparazione e consapevolezza del rischio informatico nella sanità italiana.
Il sondaggio, i cui risultati sono approfonditi nel whitepaper “Capire il rischio Cyber: il nuovo orizzonte in sanità”, raccoglie e analizza le risposte di 68 professionisti sanitari operanti in strutture distribuite su 14 Regioni italiane. I professionisti intervistati sono Risk Manager, Responsabili Qualità, Data Protection Officer (DPO), Responsabili della sicurezza informatica (CISO) e dell’Ingegneria Clinica, nonché Referenti della Direzione Sanitaria e Generale. Il 70% delle strutture è appartenente alla sanità pubblica, il 30% al comparto privato, con dimensioni che variano da meno di 250 posti letto a più di 750, rappresentando in maniera omogenea la composizione del sistema sanitario nazionale.
“È un’analisi circoscritta ma rappresentativa, che fotografa lo stato dell’arte della preparazione dei nostri operatori sanitari rispetto alla minaccia cyber e i cui risultati possono contribuire concretamente alla ricerca sulla sicurezza del comparto Salute” – ha annunciato in conferenza stampa Roberto Ravinale, direttore esecutivo della società mutua leader nella Responsabilità Civile Sanitaria nel Nord Italia.
“La ricerca ci ha consentito di individuare criticità e aree di miglioramento con l’obiettivo ultimo di potenziare le azioni di risk management sanitario anche in campo informatico” aggiungono gli autori Anna Guerrieri, Risk Manager di Sham in Italia e Enrico Sorano, Professore aggregato di Economia aziendale presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino.
L’esito della ricerca
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