di Leonardo Comegna
Anche i lavoratori autonomi del settore primario per la loro pensione quest’anno dovranno pagare qualcosa in più. I valori utili per quest’anno sono indicati nella circolare Inps n. 91/2021. Il primo versamento è previsto per il 16 luglio.
Reddito convenzionale. Il reddito medio convenzionale giornaliero da valere, sia ai fini del calcolo dei contributi che della misura delle pensioni degli autonomi dell’agricoltura, per ciascuna fascia di reddito agrario (tabella D, legge n. 233/1990) quest’anno è stabilito nella misura di 59,66 euro. Il calcolo dei contributi pensionistici dovuti dai coltivatori diretti, mezzadri e coloni si effettua applicando una determinata percentuale sul reddito agrario convenzionale articolato in quattro fasce distinte dal numero di giornate/lavoro attribuibile ad ogni singola unità attiva come segue: prima fascia = 156 giornate; seconda fascia = 208 giornate; terza fascia = 260 giornate e quarta fascia = 312 giornate. Considerato quindi che il reddito individuale giornaliero per l’anno 2021 è stato fissato in 59,66 euro, la base imponibile per quest’anno risulta pari a: 9.306,96 euro per la prima fascia; 12.409,28 euro per la seconda fascia; 15.511,60 euro per la terza fascia e 18.613,92 per la quarta fascia. L’aliquota (unica) da applicare al suddetto reddito, stabilita dalla riforma Fornero (art. 24 comma 23 della legge n.204/2011) dal 2018 si è attestata al 24%. L’esatto ammontare del contributo dovuto, si determina applicando la prevista aliquota percentuale ad ogni fascia di reddito convenzionale, maggiorando il risultato di 106,08 euro a titolo di contributo addizionale (art. 17 della legge n. 160/1975), di 768,50 euro (532,18 per le aziende situate nei territori montani o in zone svantaggiate) quale quota dovuta per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (destinata all’Inail, ma riscossa dall’Inps) e 7,49 euro per contributo di maternità.
Sconto anziani. Il comma 15 dell’art .59 della legge n. 449/1997 prevede che i lavoratori autonomi titolari di pensione e con età non inferiore a 65 anni, possano, a domanda, richiedere lo sconto del 50% dell’onere. La riduzione riguarda esclusivamente la contribuzione pensionistica e non anche le altre quote (Inail e maternità). Il minor versamento si rifletterà naturalmente sul supplemento di pensione cui gli interessati hanno diritto se continuano l’attività lavorativa.
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