di Laura Magna
Persone, ambiente e comunità. Ci sono questi tre pilastri nel focus di Cattolica Assicurazioni che inaugurerà il suo nuovo corso con la trasformazione in Spa, che sarà votata dall’Assemblea del 31 luglio 2020. Dopo un secolo da cooperativa, la compagnia di assicurazione veronese mira a cambiare ragione sociale, ma non valori. «L’asse di questo moto rivoluzionario rimane ben saldo attorno a quei principi che hanno concretizzato il concetto di «responsabilità sociale d’impresa», dicono dalla società a MF-Milano Finanza. «Il gruppo ha fatto della sostenibilità un impegno concreto e non una mera bandiera da sventolare in nome del politically correct. Impegno messo nero su bianco nella Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario (DNF) pubblicata nei mesi scorsi: un documento che mette in luce tutte le azioni del gruppo nel campo della sostenibilità. Un concetto, quello di sostenibilità, che non si può certo limitare al rispetto dell’ambiente, ma che è diventato il nucleo di un vero e proprio patto con gli stakeholder che investe società, buon governo e tutela delle risorse naturali: una garanzia per il futuro».
L’ottica di lungo periodo caratterizza quindi il Rapporto di sostenibilità, pubblicato sul sito della Compagnia (www.cattolica.it/bilancio-di-sostenibilita) ed evidenzia tutte le attività di corporate social responsibility che hanno coinvolto ogni livello dell’organizzazione aziendale.
Così, nel corso del 2019 la Compagnia guidata dal presidente Paolo Bedoni e dal Direttore Generale Carlo Ferraresi ha raggiunto l’obiettivo di approvare due politiche ambientali: quella di gruppo, che prevede l’implementazione di un modello di business sempre più sostenibile a vantaggio delle comunità servite e dei territori in cui opera, e una specificatamente riferita alla tenuta agricola di Ca’ Tron, una delle più vaste del Nordest italiano, di proprietà di Cattolica stessa. Corporate social responsibility fa inoltre rima con territorio: lo dimostra anche il fatto che Fondazione Cattolica nei suoi 10 anni di storia abbia investito oltre 22 milioni di euro e nel corso del 2019 abbia erogato oltre 3 milioni di euro accogliendo 495 richieste per iniziative nel sociale. Non solo. «Anche la logica che sottende gli investimenti fa costantemente riferimento alla responsabilità sociale. Non a caso, un anno fa, la società ha sottoscritto i Principi per l’Investimento Responsabile delle Nazioni Unite (UNPRI), a testimonianza di un processo decisionale di investimento sempre più orientato alla valutazione di fattori ambientali, sociali e di governance», sottolineano da Cattolica. «Tra i progetti avviati dal gruppo, la DNF cita quello avviato da TUA Assicurazioni nel corso del 2019, che ha consentito alla società controllata da Cattolica di conseguire la certificazione di «azienda carbon neutral» nel marzo di quest’anno».
La dimensione etica dell’essere sostenibili, infine, è declinata anche e soprattutto in una costante attenzione nei confronti delle persone e delle loro esigenze. A partire dai propri dipendenti. «Prova ne sia il ricorso allo smart working, enfatizzato ancor di più durante il lockdown imposto dalla pandemia Covid-19. L’esperienza maturata nel corso degli anni con due giorni a settimana di lavoro da casa ha consentito al gruppo di rispondere in maniera tempestiva all’emergenza: al manifestarsi dei primi contagi in Italia, nel corso di un fine settimana, è stato organizzato e disposto il ricorso allo smart working per tutti i dipendenti dal lunedì successivo, offrendo loro la possibilità di lavorare in sicurezza», conclude la società. (riproduzione riservata)
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